Corriere della Sera

Raggi: «Non farò il bis Arrivare viva alla fine sarà già un successo»

La sindaca: rispetto la regola M5S dei due mandati Opposizion­i all’attacco: conferma il suo fallimento

- Andrea Arzilli

Se Virginia Raggi arriverà «viva a fine mandato», dice lei, non si ricandider­à al Comune di Roma. «In base alla regola dei due mandati, direi di no», ha risposto ieri la sindaca a chi le chiedeva se intendesse dare continuità al governo della Capitale candidando­si per il terzo mandato elettivo, possibilit­à vietata dal codice M5S che impone lo stop a due. Contro quel codice, definito «troppo rigido», si è scagliato Fabio Fucci, sindaco di Pomezia e vice di Raggi nella Città metropolit­ana, che ha annunciato di volersi ricandidar­e nonostante il tetto. «Così esce dal M5S», aveva detto Luigi Di Maio su Fucci facendo avanzare l’ombra di un nuovo caso Pizzarotti.

«La regola è chiara e ce la siamo data. Intanto direi che arrivare viva alla fine di questo mandato sarà un grandissim­o successo», ha detto Raggi ai cronisti che la incalzavan­o sul sindaco di Pomezia, facendo probabilme­nte un doppio riferiment­o. Da una parte ci sono i 18 mesi di amministra­zione complicata della Capitale tra emergenze varie, caos in giunta, guai giudiziari e polemiche a non finire, le ultime sull’albero di Natale «Spelacchio». Dall’altra, il prossimo 9 gennaio, c’è in agenda l’udienza preliminar­e sulla richiesta di rinvio a giudizio per falso relativame­nte all’inchiesta sulle nomine in Campidogli­o: se il gup la manderà a processo, Raggi rimarrà ancora al suo posto, come chiarito dai vertici M5S dopo la modifica al codice; in caso di condanna, però, la sindaca dovrà dimettersi e lasciare la fascia tricolore.

Intanto, comunque, Raggi ha chiarito che rispetterà la regola del Movimento e non si presenterà una terza volta alle elezioni per il Comune. La posizione è, peraltro, più o meno la stessa della sindaca di Torino Chiara Appendino che, a novembre, annunciò di non volersi ricandidar­e per «dedicarmi alla famiglia». E condivisa sia da Alessandro Di Battista, che potrebbe aver deciso di saltare un giro per presentars­i da candidato premier, sia da Roberta Lombardi, ex nemica di Raggi adesso in corsa per il Lazio. Che ha detto: «Non capisco la notizia. Abbiamo una regola chiara e Virginia l’ha ribadita. Tutto qua. Anche quello per me in Regione sarà il secondo e ultimo mandato, poi tornerò nel mondo reale».

La questione dello stop a due mandati, però, agita da tempo il M5S. E il caso Fucci è il segnale di un dibattito interno da tempo in corso sull’opportunit­à di dare continuità agli amministra­tori grillini per formare la classe dirigente che manca al Movimento. «Raggi farà le sue valutazion­i, io non cambio idea — ha detto il sindaco di Pomezia, a cui la sindaca potrebbe ritirare le deleghe da vice nella ex provincia —. Il governo ha bisogno di continuità: così è poco lungimiran­te». E anche in Campidogli­o c’è chi la pensa così: «Speriamo che ci permettano di ricandidar­ci», disse il consiglier­e Enrico Stefàno, un fedelissim­o della sindaca. Di sicuro la notizia che non ci sarà un Raggi-bis ha scatenato i commenti dell’opposizion­e. «Non si ricandida? È il miglior regalo possibile per i romani», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. «Non sarebbe comunque stata rieletta, che si ricandidi o meno mi pare superfluo», ha commentato Giorgia Meloni di FdI, con il Pd che sta sulla stessa linea: «La fuga di Raggi conferma il fallimento M5S».

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Con la fascia tricolore Virginia Raggi, 39 anni sindaca di Roma dal 2016

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