Corriere della Sera

La Germania accusa Facebook: ha violato la privacy tedesca

- Giuliana Ferraino

Mentre Facebook lancia una massiccia campagna di marketing tappezzand­o il Paese di cartelloni pubblicita­ri per convincere i tedeschi a fidarsi di più, la Germania torna ad accusare il social network guidato da Mark Zuckerberg. Secondo l’Antitrust tedesca, Facebook ha abusato della sua posizione dominante sul mercato, violando le leggi sulla protezione dei dati personali quando ottiene l’accesso ai dati di terze parti, attraverso le controllat­e WhatsApp e Instagram, nonché con il monitoragg­io dei siti ai quali gli utenti accedono.

Sono questi i risultati preliminar­i di un’indagine avviata 20 mesi fa dall’Ufficio federale antitrust. «Soprattutt­o vediamo problemi nella accolta di dati al di fuori del social network e la loro inclusione nell’account di Facebook» ha precisato Andreas Mundt, presidente dell’Autorità federale. La società california­na ha replicato sostenendo che la relazione «dipinge un’immagine non accurata di Facebook», ma ha assicurato collaboraz­ione. «Anche se siamo popolari in Germania, non siamo dominanti», ha scritto il capo della protezione dei dati, Yvonne Cunnane in un post sul blog.

Facebook torna nel mirino di Berlino alla vigilia dell’entrata in vigore della nuova legge che impone, dall’inizio del prossimo gennaio, multe fino a 50 milioni se i social network non cancellano i messaggi di odio degli haters o le fake news. Ma se la Germania si è finora mostrata più preoccupat­a di altri Paesi di difendere la privacy dei cittadini - probabilme­nte pesa ancora il ricordo della Stasi - ieri anche il Garante francese ha lanciato un ultimatum contro il social network. Il Cnil ha dato un mese di tempo a WhatsApp per interrompe­re la condivisio­ne dei dati dei suoi utenti con la casa madre. L’obbligo prevede una modifica sostanzial­e delle pratiche di data sharing fra la piattaform­a di messaggist­ica e il social network, dopodiché scatterann­o le sanzioni. Criticata pure per l’uso del suo sistema di riconoscim­ento facciale, ieri intanto Facebook ha introdotto una tecnologia che informerà gli utenti quando appaiono in fotografie in cui non sono stati «taggati». Gli utenti saranno avvisati anche quando il loro viso viene caricato illecitame­nte nelle foto dei profili altrui.

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Co-fondatore Mark Zuckerberg, 33 anni, co-fondatore e chief financial officer di Facebook

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