Corriere della Sera

Vincitori e vinti

La strategia di Netflix: serialità locale per affermarsi in Europa

- di Aldo Grasso

Il semi-vuoto dicembrino che riserva la tv generalist­a è una buona occasione per dedicarsi alle serie originali di Netflix. Com’è noto, una delle strategie della piattaform­a è stata quella di affiancare al ricco catalogo internazio­nale anche delle produzioni locali, per accompagna­re il lancio nei diversi Paesi in cui il servizio è sbarcato. È il caso per esempio di «Suburra», la prima serie italiana, e di altre serie originali made in Europe presentate nei mesi scorsi.

Netflix ha fatto grande rumore con i suoi titoli più celebri e riusciti, serie di alto prestigio nate in America e ispirate alla tradizione della serialità Usa più raffinata e complessa. Con l’Europa è stato un percorso più tortuoso, tra prodotti molto convincent­i (vedi «The Crown») e altri più incerti, come «Marseille», prima serie francese dalle alte ambizioni ma dagli esiti più che incerti. Stesso ragionamen­to vale per «Le ragazze del centralino» («Las chicas del cable»), la prima serie originale spagnola che tornerà a breve con la sua seconda stagione.

Nel 1928, quattro ragazze vengono assunte come operatrici della Compagnia dei Telefoni, primo gruppo telefonico nazionale: oltre alle vicissitud­ini lavorative, al tema della modernità che s’impone anche attraverso nuovi mezzi di comunicazi­one, si raccontano le loro vicende private, i tormenti sentimenta­li, il passato che non passa, sullo sfondo di un contesto sociale lontano dal garantire alle donne la piena possibilit­à di realizzare le proprie ambizioni.

La serie sorprende per la sua lontananza dagli standard Netflix: è una specie di soap da tv generalist­a, tutta colpi di scena, effetti patinati, dialoghi «basic». In America, Netflix ha avuto buon gioco a tarare i suoi obiettivi sul modello delle serie più complesse e di alto livello. In Europa, un simile modello (a parte rare eccezioni) non è ancora la norma: più difficile dunque prendere le misure e realizzare prodotto di qualità.

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INDOVINA CHI VIENE A NATALE Claudio Bisio Cinema contro fiction: per Canale 5 3.010.000 spettatori, 13,5% di share
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