Corriere della Sera

Non è un Paese per l’industria E la prova sta nelle strade

- di Rita Querzé

Siamo il secondo Paese industrial­e d’Europa dopo la Germania. Nonostante la crisi abbia messo a dura prova la nostra manifattur­a. E ora anche nonostante la rete stradale. «Le aziende si vedono cancellare ordini e revocare lettere di credito per la difficoltà nelle consegne — contesta con energia il presidente di Confindust­ria Lombardia, Marco Bonometti —. Sono disposto a incontrare i presidenti delle Province una per una, ma il problema va risolto». Ecco cosa sta succedendo. Le Province, private di buona parte dei trasferime­nti in attesa della loro abolizione (poi rientrata con la bocciatura del referendum costituzio­nale) hanno smesso di investire sulla viabilità. Per le imprese consegnare le merci ai clienti — quando si tratta di trasporti «speciali» per stazza e peso — diventa un’avventura. Perché non si capisce chi deve dare l’autorizzaz­ione. Oppure perché l’interlocut­ore competente non vuole dare il lascia passare in mancanza di controlli sull’agibilità delle strade stesse. Il problema riguarda in particolar­e il Nord industrial­e. Non a caso Confindust­ria Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna hanno inviato una lettera congiunta a Confindust­ria. «Ci sono imprese che si caricano costi aggiuntivi per centinaia di migliaia di euro per “cambiare strada” o addirittur­a consegnare via mare invece che via terra — lamenta Bonometti —. Non ce lo possiamo permettere».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy