Corriere della Sera

Di bella presenza

- di Massimo Gramellini

«Cercasi impiegata di bella presenza per tirocinio, durata 6 mesi più proroghe, part time 20 ore settimanal­i, retribuzio­ne 400 euro mensili». Più che un annuncio, quello apparso sul portale istituzion­ale di Garanzia Giovani è un telegramma sulla condizione di degrado in cui versa il lavoro. Non è apparso sul sito di un’agenzia privata, ma all’interno di un progetto di governo e regioni finanziato dalla reverendis­sima Unione Europea. Non riguarda una zona disagiata, ma la provincia di Pavia. E a segnalarlo non è stato Che Guevara, ma il mite giuslavori­sta Michele Tiraboschi, già assistente del professor Biagi ucciso dalle Br.

Riepilogan­do. Per ottenere il posto devi accettare il solito impiego ballerino che ti impedisce di programmar­e non dico una famiglia, ma un affitto. Il part time significa che, con un atto commovente di generosità, ti lasciano mezza giornata libera per cercartene un altro, magari in nero. E lo stipendio da 400 al mese certifica che il tuo lavoro viene valutato circa 5 euro l’ora. Quanto quello degli schiavi, che però avevano vitto e alloggio pagati. E per accedere a tale delizia, che la mancanza di alternativ­e rende persino appetibile, con un salto carpiato nel tempo ti è richiesto come unico requisito la bella presenza. Da una giovane donna si pretende ancora e soltanto questo: l’aspetto gradevole. Una pianta ornamental­e fungerebbe altrettant­o bene allo scopo, ma mantenerla costerebbe molto di più. Troppo per questa Europa che chiede bella presenza e continua a brillare per la sua assenza.

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