Per Renzi «caso chiuso» La sottosegretaria: non mi farò massacrare
Tra «soddisfazione» per l’audizione e amarezza per gli attacchi
A fine giornata Maria Elena Boschi non riesce a nascondere una punta di amarezza: «La verità — confida agli amici — ormai non conta più. Ghizzoni dice una cosa, i siti di informazione ne raccontano un’altra. A questo punto chi può dire quando finirà questa storia? Io so solo che non voglio farmi massacrare». Matteo Renzi è più ottimista, o almeno fa mostra di esserlo: «Quello che doveva uscire è uscito. Ci sarà ancora qualche strascico per un po’ di giorni, ma sostanzialmente questa vicenda è chiusa. È finita».
Eppure non parrebbe così. Nel pomeriggio gli orlandiani fanno sapere che chiederanno una direzione per discutere subito del caso Etruria e dintorni. Il ministro della Giustizia è a Malta, ma ai collaboratori ribadisce il suo pensiero: «Bisogna vedere se sia opportuno candidare la Boschi. Ne dobbiamo discutere tutti insieme e decidere che cosa è meglio per il partito, perché c’è il rischio di perdere altri voti». Gli orlandiani dunque insistono. Ma la loro richiesta di indire una direzione per parlare del «caso Boschi» finora è giunta solo ai giornalisti e non a chi di dovere. Spiega infatti il presidente del Pd Matteo Orfini, cui spetta il compito di convocare il parlamentino del Pd: «A me non è arrivata nessuna sollecitazione in tal senso». Insomma, la confusione regna sovrana a casa dem.
In Transatlantico serpeggia un certo scoramento tra i dem. I renziani reggono botta. Ma nelle altre aree del partito c’è chi sottolinea che questa storia di Banca Etruria sta facendo perdere al partito un punto in percentuale al mese. C’è chi ricorda che il ministro dello Sport Luca Lotti era contrario a istituire la Commissione d’inchiesta sulle banche. E chi giura che il segretario non sapesse di tutti gli incontri che Boschi ha avuto con i vertici degli istituti di credito e con quelli di Bankitalia. La ricandidatura della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, stando al tam tam di Montecitorio, in questo momento appare in bilico. Eppure il leader ha detto la sua: «Se fosse per me la candiderei, poi sarà il partito a decidere a gennaio». Tra le mille voci che si rincorrono nei palazzi della politica ce n’è anche una secondo la quale Renzi sarebbe infastidito con Carrai per la email all’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni. In realtà non è così perché il leader del Pd con quello scambio di missive poco c’entra: «Il mio cliente era un fondo israeliano», spiega Carrai. Il segretario, comunque, è convinto che l’audizione di Ghizzoni dia ragione a Boschi: «Il punto vero è che lei non ha mentito e da parte sua non c’è stata nessuna interferenza», dice ai collaboratori. Quindi il segretario spiega che sul «caso Ghizzoni-Boschi» si è fatto «molto inutile chiasso»: «Nessuno ha operato delle pressioni per Banca Etruria, prova ne è che quando l’allora ad di Unicredit disse che l’acquisizione non era possibile non ci fu alcuna ritorsione da parte del mio governo, come lui stesso ha ammesso in Commissione. Anzi. Ghizzoni aveva firmato un aumento di capitale. La garanzia da lui sottoscritta prevedeva che se l’aumento di capitale non ci fosse stato, la banca avrebbe dovuto pagare un miliardo e mezzo di euro. Io, Padoan e Visco, creando il fondo Atlante, abbiamo quindi salvato Unicredit, perché quell’aumento non si sarebbe fatto e la banca non avrebbe potuto pagare una cifra del genere». A sera Matteo Renzi arriva a Roma e ha l’aria determinata di sempre: «Io non mi rassegno perché noi siamo dalla parte della verità». Ma un rimpianto c’è: «L’indagine sul sistema bancario è stata offuscata dal caso che si è voluto creare contro Boschi».
Bivio candidatura Il segretario ripete: fosse per me la candiderei, poi sarà il partito a decidere
Boschi chiese a Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria Ferruccio de Bortoli pagina 209 di «Poteri forti (o quasi)»
Boschi nel 2014 mi chiese se Unicredit era in grado di acquisire Banca Etruria Federico Ghizzoni
Non ho chiesto di acquisire una banca, ho chiesto se Unicredit fosse interessata Maria Elena Boschi