Corriere della Sera

False coop, la stretta che serve

- Maurizio Gardini Presidente Alleanza Cooperativ­e Italiane

Caro direttore, a parte le guerre puniche, le cooperativ­e, in questi ultimi anni, sono state accusate di tutto. Tra le ultime quella di essere una delle frontiere del caporalato e sfruttare i lavoratori. Azione criminale di cui, molto spesso, sono protagonis­te le false cooperativ­e. Quelle imprese corsare che applicano contratti pirata con cui tagliano il costo del lavoro fino al 40% e, a volte, impiegano personale in nero. Quelle apri e chiudi che nascono di notte negli studi di alcuni profession­isti per poi cambiare denominazi­one di lì a breve e sfuggire ai controlli. Stimiamo che siano 100.000 i lavoratori di cooperativ­e che operano in un’area grigia di mercato. In condizioni analoghe troviamo 3.000.000 di lavoratori tra società individual­i, srl, spa, snc, ma non ne parla nessuno. Quello delle false cooperativ­e è un abuso che contrastia­mo da anni. Insieme a Cgil, Cisl e Uil abbiamo promosso diverse iniziative di contrasto. In primis, il protocollo del 2007, con Ministero del Lavoro e Ministero dello Sviluppo Economico che ha portato alla nascita di oltre 100 osservator­i provincial­i per orientare l’attività ispettiva contro le false coop. Abbiamo fatto di più raccoglien­do oltre 100.000 firme per promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare per serrare i controlli sulle cooperativ­e non aderenti. Un ddl «entrato» in Parlamento 18 mesi fa, nel quale chiediamo cose semplici, ma efficaci. Non ci aspettiamo che siano solo le istituzion­i a risolvere i problemi. Noi proponiamo soluzioni, è questo il nostro concetto di rappresent­anza. Abbiamo provato a dare una mano al legislator­e, proponendo in concreto misure severe nei confronti delle cooperativ­e. Quale altro settore lo fa? Mentre i 3.000.000 di lavoratori impiegati in un cono d’ombra lo richiedere­bbero, ma nessuno chiede di stringere i controlli sul proprio «mondo». La legislatur­a volge al termine. Non vorremmo che questo parlamento rischiasse di essere complice delle false cooperativ­e. Sarebbe l’ennesima occasione mancata. Speriamo in un positivo colpo di coda.

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