Le canzoni di «X Factor» e i diritti d’autore, la linea di Sky
Sembra che la vicenda sia destinata a finire in tribunale, con Siae da una parte e Sky dall’altra. La Società Italiana degli Autori ed Editori ha comunicato che la pay tv appena entrata nell’orbita Disney (per un’operazione complessiva da oltre 50 miliardi di dollari con l’acquisizione di buona parte di 21st Century Fox) ha deciso «in modo unilaterale» di non pagare i diritti d’autore. Lo spunto per la denuncia è l’ultimo successo, X Factor.
«All’esito di uno spettacolo straordinario, resta una sola stonatura. Grave. E anzi, quasi paradossale — spiega la nota Siae —. Sono stati ringraziati tutti coloro che a X Factor hanno collaborato. Assieme a loro sono stati ringraziati anche gli autori. Sì perché senza gli autori di tutte quelle ore di musica utilizzate e trasmesse da X Factor, lo spettacolo non avrebbe potuto esistere. Peccato però che Sky, con una decisione che non ha precedenti, ha scelto di non pagare il diritto d’autore. Ha cioè deciso che proprio quegli autori che hanno consentito l’esistenza stessa di X Factor non saranno pagati per il lavoro svolto».
Il braccio di ferro è emerso ora, ma è iniziato da mesi. Sky al momento preferisce non commentare, parla invece il direttore generale della Siae Gaetano Blandini: «Sky dal 1° luglio ha smesso di pagare ogni forma di diritti. Abbiamo mandato svariate lettere, abbiamo portato pazienza per svariati mesi. Ora è scaduta la nostra ultima diffida e adesso siamo pronti a difendere i nostri associati attraverso le strade più efficaci, dunque se necessario in tribunale davanti a un giudice. Per altro trovo surreale questa situazione: Sky non paga quelle stesse persone che le garantiscono di avere un grande successo e — aggiungo — grandi ricavi. Bisogna ricordare poi che nel mondo della musica non ci sono solo i ricchi e famosi, ci sono anche tanti piccoli autori che vivono grazie alla Siae e noi dobbiamo tutelare soprattutto loro».
La posizione è condivisa da Scf, la società presieduta da Enzo Mazza che gestisce la raccolta e la distribuzione dei compensi, dovuti ad artisti e produttori discografici, per l’utilizzo in pubblico di musica registrata. «In considerazione del lungo lasso di tempo intercorso durante il quale Sky ha utilizzato il repertorio amministrato da Scf in assenza della necessaria licenza — questa la posizione di Scf comunicata alla pay tv —, restiamo in attesa di ricevere il testo in allegato firmato da Sky non oltre il 31 dicembre. In difetto saremo nostro malgrado costretti a valutare ogni opportuna azione a tutela dei diritti dei nostri mandanti».