Chi dà il voto in pagella ai dipendenti pubblici?
Arrivano le linee guida per la valutazione delle performance dei dipendenti pubblici come definite dalla riforma Madia della pubblica amministrazione. Il dipartimento della Funzione pubblica ha messo online il documento, rivolto ai ministeri, in cui si danno gli indirizzi per la stesura delle «pagelle». Ma per vedere applicata la nuova norma servirà tempo. Per rendere l’idea: diversi accordi sui premi relativi al 2016 sono stati chiusi nel 2017. Visto che le norme riguardano i premi del 2018, senza un colpo di reni gli effetti potrebbero vedersi addirittura nel 2019. Sarà interessante vedere quale sarà il margine d’azione che il sindacato sarà in grado di ritagliarsi. I criteri generali di valutazione dei dipendenti pubblici, infatti, sono oggetto di confronto con le sigle del pubblico impiego. In ogni caso la quota di premio relativa alla performance individuale sarà fissata dalla contrattazione collettiva integrativa e non potrà essere inferiore al 30% delle risorse complessive. Il premio potrà essere più elevato per chi ha garantito prestazioni «d’eccellenza». Il giudizio sul lavoro di ciascun dipendente sarà «responsabilità del superiore gerarchico». Ma il «capo» potrà anche coinvolgere figure intermedie «a condizione che abbiano diretta visibilità sulla prestazione del valutato».