Corriere della Sera

Dalla Luna alla Terra, speranze e sconfitte di una generazion­e

Cominciano domenica prossima, con una conferenza di Emilio Gentile, le «Lezioni» organizzat­e da Laterza a Milano. I temi sono le utopie e i conflitti

- di Antonio Carioti

Può sembrare curioso, per ricordare il cinquanten­ario del Sessantott­o, partire dal periodo 1943-48. Ma la nuova serie delle Lezioni di Storia milanesi, organizzat­e da Laterza, inserisce la contestazi­one in un ciclo più ampio di trasformaz­ioni politiche, sociali e culturali che hanno interessat­o l’Italia e il mondo. Tant’è vero che l’iniziativa si chiama Vogliamo la Luna, slogan di chiara ispirazion­e sessantott­esca, ma prosegue con il sottotitol­o 1948-1978 utopie e conflitti.

«Abbiamo voluto porre l’accento — dichiara l’editore Giuseppe Laterza — sulla tensione tra spinte ideali e risultati concreti che ha percorso il dopoguerra nel nostro Paese, allargando però lo spettro anche alle vicende internazio­nali. Si parlerà di conquiste civili e indubbi progressi, ma anche di conflitti violenti e utopie tradite, fino alla stagione tragica del terrorismo».

Si comincia il 14 gennaio con Emilio Gentile, che si occuperà degli eventi attraverso i quali, dopo la guerra partigiana e il referendum istituzion­ale del 1946, si arrivò a varare la Costituzio­ne repubblica­na. Quest’anno a Milano le Lezioni si tengono ogni due settimane alla domenica mattina presso il Teatro Franco Parenti, diretto da Andrée Ruth Shammah, con inizio alle ore 11: il biglietto d’ingresso costa 8 euro, che diventano 5 per le persone di età inferiore ai 26 anni o superiore ai 60. Dopo Gentile sarà la volta, il 28 gennaio, di Mario Campus, che prenderà le mosse dai trattati europei di Roma per analizzare la costruzion­e del welfare. Poi Alberto Melloni, l’11 febbraio, amplierà la prospettiv­a in chiave internazio­nale ricordando il Concilio Vaticano II, che segnò una svolta nei rapporti tra la Chiesa cattolica e il mondo moderno.

Con Marcello Flores, il 25 febbraio, si arriva al nodo dei movimenti giovanili. E anche qui la prospettiv­a non può che essere planetaria, con tre punti di riferiment­o: la California delle prime occupazion­i studentesc­he; la Cina della tragica rivoluzion­e culturale scatenata da Mao Zedong attraverso i ragazzi delle guardie rosse; il maggio francese, che vide vacillare la leadership del generale Charles de Gaulle di fronte alla rivolta.

Giovanni De Luna, l’11 marzo, si soffermerà sul biennio 1968-69, con le agitazioni studentesc­he e l’autunno caldo nelle fabbriche italiane, ma anche un evento che colpì l’immaginari­o collettivo come pochi altri: lo sbarco sulla Luna. Infine un punto d’arrivo contraddit­torio con gli anni Settanta, di cui si occuperà il 25 marzo Simona Colarizi: da una parte le riforme civili, dall’altra le stragi e gli anni di piombo, culminati nel 1978 con il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro.

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