Se spunta WhatsApp nell’operetta di Strauss
La locandina recita correttamente MILANO
Die Fledermaus perché quel gioiello d’operetta di Johann Strauss è data nella sua lingua. I dialoghi però sono metà in tedesco e metà in italiano: scelta discutibile perché limita la fluidità dell’azione e il ritmo teatrale, che è fondamentale in ogni opera ma nelle operette ancora di più. Del resto l’essere metà e metà è la caratteristica di questa nuova edizione della Scala in scena fino all’11 febbraio. Non Il pipistrello tanto elegante e raffinato da risultare freddo, né quello popolare da teatro di provincia, che spesso però diverte da morire. E anche il pur simpatico contributo in prosa di Paolo Rossi nei panni del secondino Frosch è una satira, più blanda che puntuta, sui costumi degli italiani e degli austriaci. Sembra insomma, lo spettacolo, una barca cui manca il soffio spensierato e scoppiettante della leggerezza. Eppure naviga. In primo luogo perché il giovane Cornelius Meister si dimostra direttore saggiamente pragmatico. Non chiede agli scaligeri di travestirsi da Filarmonici di Vienna ma ottiene comunque vivacità, coesione, reattività, tempi rapidi; senza dimenticare di valorizzare le morbide seduzioni di un lirismo all’occorrenza così effusivo. E poi perché la messinscena di Cornelius Obonya e Carolin Pienkos, che ambientano l’azione in una stazione sciistica molto cool sotto la Jungfrau, frequentata da ricchi annoiati, trasporta simpaticamente l’azione al tempo odierno (la lettera, per intendersi, arriva in forma di WhatsApp) senza tradirne lo spirito. È la recitazione che stenta. Una parte della responsabilità di ciò è degli interpreti, naturalmente. Cantano meglio di quanto recitino. Sembrano un po’ bloccati. Non danno l’idea di divertirsi, quindi non divertono. Si distingue tra di loro Daniela Fally. Buona la prova di Peter Sonn, Markus Werba e Giorgio Berrugi. Così così Eva Mei, Elena Maximova e Michael Kraus. L’esito della serata? Metà e metà. Non v’è alcuna disapprovazione da parte del pubblico ma gli applausi non sono granché calorosi.