Corriere della Sera

Il Fmi all’Italia «Non frenate sulle riforme»

La crescita 2018 viene portata all’1,4%. Il Pil mondiale salirà del 3,9%. Il direttore generale del Fmi Lagarde: ripresa soprattutt­o ciclica, rimangono molte incertezze nel settore finanziari­o

- di Giuliana Ferraino e Federico Fubini Caizzi, De Cesare

L’Italia riaggancia il treno della crescita e incassa una promozione da parte del Fondo monetario internazio­nale (Fmi) che alza la stima di crescita del nostro Paese: nell’aggiorname­nto del World Economic Outlook, presentato a margine dei lavori di Davos, il Fmi prevede ora un’espansione dell’1,4% nel 2018 e dell’1,1% nell’anno successivo. Ma mette in guardia: «Il voto non freni le riforme».

Inclusivo, a sorpresa, DAVOS sembra l’aggettivo più usato al World Economic Forum, che si apre questa mattina a Davos, tradiziona­lmente visto come un club per i ricchi e le elite del pianeta. E forse serve a mitigare il grande ottimismo che quest’anno accompagna top manager e banchieri. (Il 57% dei cCeo mondiali si dice fiducioso sulle prospettiv­e dell’economia globale, quasi il doppio rispetto all’anno scorso — gli italiani sono addirittur­a il 59% — secondo il consueto sondaggio di PwC su 1.300 top manager in 85 Paesi, diffuso ieri a Davos).

Non c’è solo Oxfam a denunciare le ineguaglia­nze, per cui l’82% dell’incremento della ricchezza globale l’anno scorso è finito nelle tasche dell’1% della popolazion­e più ricca. Il Wef ieri ha pubblicato l’Idi, il nuovo Indice dello sviluppo sostenibil­e che tiene conto degli standard di vita, della sostenibil­ità ambientale e della protezione delle generazion­e future da un indebitame­nto ulteriore, insistendo che il Pil non è più sufficient­e a misurare il successo di una nazione.

Christine Lagarde, che ha scelto il Forum di Davos per aggiornare il World Economic Outlook del Fondo monetario internazio­nale, ieri lo ha ribadito con insistenza. La crescita dell’economia globale è «sincronizz­ata e ancora più robusta rispetto alle attese», grazie agli Stati Uniti e al migliorame­nto della zona euro (Italia compresa, nononstant­e le incertezze legate alle elezioni e l’alto debito pubblico), afferma il direttore generale del Fmi. Ma subito mette in guardia dall’autocompia­cimento: «Dovremmo essere incoraggia­ti, ma non interament­e soddisfatt­i» dalla situazione, dal momento che «molte persone sono rimaste escluse dalla crescita economica». E anche perché si tratta di «una ripresa soprattutt­o ciclica», e «rimangono molte incertezze» nel settore finanziari­o.

Ecco i numeri. A livello globale, le nuove stime del Fmi prevedono un aumento del Pil del 3,9% sia nel 2018 che nel 2019 (+0,2% entrambi gli anni). Oltreocean­o la riforma delle tasse voluta da Donald Trump farà correre gli Usa, dove la crescita arriverà al 2,7% nel 2018 (+0,4%) e al 2,5% (0,6%) l’anno dopo. Nella zona euro il Pil crescerà del 2,2% quest’anno e del 2% il prossimo, lo 0,3 in più ogni anno. Il migliorame­nto vale anche per l’Italia, dove il Pil è indicato all’1,4% nel 2018 e all’1,1% nel 2019.

Sono «buone notizie» e i prossimi anni promettono la migliore crescita dal 2008. Ma «lo slancio attuale è legato alla convergenz­a di fattori che potrebbero non durare», precisa Maurice Obstfeld, capo economista del Fmi. «La crisi finanziari­a mondiale può sembrare dietro di noi, ma senza misure rapide per eliminare gli ostacoli struttural­i alla crescita, per permettere una crescita condivisa in modo più equo e per erigere barriere di protezione e resistenza (alle crisi), la prossima congiuntur­a negativa arriverà più velocement­e del previsto e sarà più difficile da combattere», spiega. Mentre aumenta il rischio di una correzione sui mercati, proprio nel momento in cui le Borse galoppano e Wall Street moltiplica i record. Di certo le tensioni geopolitic­he in Asia e in Medio Oriente non aiutano, ma preoccupan­o il Fmi anche le incertezze politiche in alcuni Paesi, tra cui l’Italia alle prese con nuove elezioni, che potrebbero rallentare le riforme struttural­i. E rendere meno inclusiva la crescita. (Il nostro Paese è al 27° posto su 29 tra le economie avanzate, secondo l’Idi).

 ??  ?? Un addetto alla sicurezza armato e con la tuta mimetica sul tetto di un hotel a Davos (sulle Alpi svizzere coperte di neve) dove si tiene il Forum economico
Un addetto alla sicurezza armato e con la tuta mimetica sul tetto di un hotel a Davos (sulle Alpi svizzere coperte di neve) dove si tiene il Forum economico
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L’incontro Il Centro congressi di Davos, in Svizzera, che ospita il vertice del World Economic Forum

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