Gli «infortuni» dei volti nuovi M5S
Dall’«euro che stritola» alle citazioni di Marilyn fino al sostegno a Pizzarotti Ecco frasi e posizioni dei debuttanti alle Politiche
Visioni opposte. L’euro? MILANO «Non è più il momento di uscire», ha detto più volte Luigi Di Maio. «Il sistema dell’euro costringe e stritola gli Stati nazionali come una camicia di forza», ribatte invece Francesco Forciniti, 32 anni, Dettaglio: Forciniti, avvocato, è capolista in Calabria alla Camera e ha altissime possibilità di sedere fianco a fianco a Di Maio a Montecitorio.«Non è una moneta, o meglio, non è solo una moneta — argomenta il candidato pentastellato —, ma piuttosto uno strumento di controllo attraverso cui una ristretta élite sta imponendo ai popoli europei un modello sociale». I nuovi volti che si accingono a sbarcare a Camera e Senato sembrano a volte stridere, andare in contrasto con le idee del capo politico del Movimento, che — per esempio — a novembre aveva dichiarato: «L’Italia sta diventando il campo profughi d’Europa». Ora Di Maio si trova in lista nel vicentino anche Gedorem Andreatta, un aspirante deputato finito al centro delle polemiche meno di un anno fa, quando montava la polemica sulle Ong, per un motivo preciso: a lui è riconducibile l’hotel Adele di Vicenza, centro di accoglienza dei profughi. La struttura sarebbe di proprietà per il 5% dello stesso Andreatta e, per il restante 95%, della San Francesco Srl, la sua società di costruzioni e ristrutturazioni. «Stanno costruendo un castello in aria», tagliò corto Andreatta all’epoca. Davanti a lui in lista c’è Sara Cunial. Per lei ci sarà una terza svolta di vita: prima manager in una multinazionale, poi imprenditrice nell’allevamento (o «contadina» come si era definita al Giornale di Vicenza), ora deputata. «Pensavo sempre più spesso che non avevo studiato chimica per inquinare il mondo e le resine che producevamo non erano certo a basso impatto ambientale», aveva spiegato all’epoca della sua svolta a favore del mondo dell’allevamento e dell’agricoltura.
Volti nuovi, storie molto diverse. Che a volte sui social lambiscono solo la politica. È il caso dell’abruzzese Valentina Corneli, che su Facebook si fa chiamare von Trier e lascia ampio spazio al cinema e alle citazioni di Marilyn Monroe. Ma a prevalere è il mondo della militanza, come per Margherita Del Sesto. Molti i portaborse o i comunicatori M5S, come Sabrina De Carlo in Friuli Venezia Giulia o Luca Carabetta in Piemonte. C’é chi, invece, si è già mostrato critico verso i colleghi. «Consiglio a tutti un bagno d’umiltà, specialmente ad alcuni portavoce che non hanno veramente contezza della realtà che li circonda», scriveva dopo le ultime Amministrative il siciliano Antonio Lombardo. E spiegando che al Movimento interessa il bene comune ha anche aggiunto: «Se Pizzarotti è un bravo sindaco e viene riconfermato io sono felice per Parma». Quasi eresia per molti militanti. Base che viene presa di mira anche dal candidato «europeo» Ferruccio Cittadini: «Ma quelli che spammano i loro video su tutte le pagine? Non è che non avendo mai fatto attivismo non avete altra scelta per far sapere che esistete?».
Nel dibattito politico è entrato anche l’avvocato sardo Ettore Licheri (capolista), precisamente nella querelle tra vaccinisti e antivaccinisti. Di Maio ha dichiarato di voler cambiare la legge Lorenzin. Licheri a maggio sosteneva l’opportunità di «nominare una commissione scientifica o interpellare un organismo terzo internazionale» e concludeva un lungo e articolata post «festeggiando la salute ritrovata dei nostri figli. Big Pharma e Bayern (sic)lo stanno già facendo». Intanto per il Movimento arriva una piccola doccia fredda: Milena Gabanelli ha annunciato di aver rifiutato la candidatura a Bologna.
In Veneto C’è il titolare di un hotel finito nel mirino per le sue attività legate ai profughi Molti i portaborse in lista, anche nelle prime posizioni come in Friuli Venezia Giulia