Intesa Italia-Giamaica La mossa di Campari
«Per le nostre imprese rappresenta un importante strumento per l’espansione sul mercato locale, che è anche un naturale punto d’ingresso per il più vasto mercato caraibico». Lo ha detto Armando Varricchio, ambasciatore d’Italia in Usa che rappresenta il nostro Paese anche in Giamaica, firmando l’accordo bilaterale italo-giamaicano contro le doppie imposizioni.
«La conclusione del trattato», ha aggiunto Varricchio, «coincide peraltro con un momento favorevole per l’economia giamaicana che, grazie al vasto programma di riforme economiche avviato dal governo, registra una performance positiva. In questo contesto, le nostre esportazioni verso l’isola caraibica sono cresciute del 120% nei primi dieci mesi del 2017, rispetto allo stesso periodo nel 2016». L’ambasciatore italiano ha poi ricordato la nostra presenza imprenditoriale sull’isola: in particolare il gruppo Campari, che ha investito nel Paese 7,2 milioni di dollari. Nel corso della sua visita in Giamaica Varricchio ha anche partecipato alla inaugurazione della nuova struttura, il Joy Spence Appleton Estate Rum experience a St Elizabeth, frutto dell’investimento del gruppo presieduto da Luca Garavoglia. La struttura è stata pensata per illustrare ai visitatori la storia e il processo di produzione della famosa marca di rum che ha 269 anni, e che fa parte del gruppo Campari dal 2012 rappresentando ora uno dei suoi brand più significativi. «Sono convinto che questo non sia che l’inizio di un nuovo trend e che altre società italiane seguiranno i passi di Campari», ha detto nell’occasione Varricchio.