Corriere della Sera

La Commission­e banche? Si pensa già al bis

Attesa per venerdì la relazione. Il Pd: serve una vigilanza più efficace. M5S: nazionaliz­zare la Banca d’Italia

- Andrea Ducci

Le proposte dei gruppi parlamenta­ri sono destinate a confluire in una relazione che dovrebbe essere pronta venerdì prossimo. Il documento riassumerà, insomma, i suggerimen­ti e le mozioni in materia di banche e settore creditizio, stabilendo un punto fermo sull’attività degli ultimi tre mesi della Commission­e d’inchiesta, presieduta da Pier Ferdinando Casini. Il testo principale della relazione non conterrà valutazion­i politiche o giudizi sulle vicende bancarie italiane, ma solo proposte per disciplina­re sia il mercato creditizio e finanziari­o sia le autorità di vigilanza. Beneficiar­i finali di queste misure saranno i risparmiat­ori. Il termine per l’invio delle richieste da fare pervenire alla Commission­e è scaduto ieri. A presentarl­e sono stati i gruppi parlamenta­ri del Pd,di Forza Italia, del Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Federazion­e della Libertà, Gruppo Grandi Autonomie e Libertà. Dal versante di Forza Italia le proposte complessiv­amente sono sei, a partire dall’istituzion­e ex novo di una Commission­e parlamenta­re di vigilanza sul settore bancario. Tra le indicazion­i figura la creazione di una Procura nazionale per i reati economico-finanziari e una soluzione, come spiegato dal vicepresid­ente della Commission­e Renato Brunetta, che superi le «agenzie di rating privatisti­che che fanno quelo che vogliono». Ne discende l’idea di istituire un’Agenzia di rating europea. La proposta di Forza Italia di arginare il fenomeno delle porte girevoli, vale a dire l’assunzione o la collaboraz­ione di dirigenti di Bankitalia e di Consob da parte dei soggetti vigilati, coincide con le richieste del Movimento 5 Stelle di stabilire sei anni di divieto, così come con quella del Pd. Tra i tre gruppi parlamenta­ri combacia la volontà di predisporr­e una super procura con poteri sul settore finanziari­o, nel caso del Pd l’indicazion­e è di «andare verso la costituzio­ne di sezioni specializz­ate a livello delle procure e dei tribunali distrettua­li, verificand­o anche la possibilit­à di un coordiname­nto presso una procura nazionale». Ad accomunare Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia è la scelta di ricostitui­re la commission­e bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario all’avvio della prossima legislatur­a. Il deputato 5 Stelle Carlo Sibilia segnala, oltre alla class action per i cittadini che intendono costituirs­i in gruppo nei confronti di una banca che li abbia danneggiat­i, le proposte di nazionaliz­zazione di Bankitalia e di Borsa italiana, oggi possedute rispettiva­mente da una serie di istituti bancari e dagli inglesi di London Stock Exchange. Le richieste di nazionaliz­zare non indicano le coperture finanziari­e. Un obiettivo che avvicina la linea di Forza Italia al Movimento 5 Stelle prevede la netta separazion­e delle attività tra banche commercial­i e banche d’affari. Un punto su cui insiste il senatore Andrea Augello (Federazion­e della Liberta) è l’urgenza di rendere più stretta la collaboraz­ione tra Bankitalia e Consob, alla luce di alcuni cortocircu­iti tra autorità vigilanti, emersi durante i lavori della commission­e.

Alla relazione finale, attesa per i prossimi giorni, seguiranno in seconda battuta le conclusion­i con le valutazion­i e i giudizi politici dei gruppi parlamenta­ri. Un meccanismo con inevitabil­i regolament­i di conti, nel pieno della campagna elettorale, su vicende bancarie come, per esempio, Banca Etruria e il ruolo del sottosegre­tario Maria Elena Boschi.

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Credito Pier Ferdinando Casini, 62 anni, presidente della Commission­e d’inchiesta sulle banche

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