Gli studenti di giurisprudenza preferiscono l’azienda allo studio legale
Cosa sogna lo studente (italiano) di giurisprudenza per il proprio futuro professionale? A sorpresa non una carriera alla Ally McBeal o alla Harvey Specter. Almeno stando all’ultimo ranking stilato ad hoc da Universum, specialista svedese di employer branding. La pole position della classifica è occupata infatti saldamente da Apple. E, dopo la big di Cupertino, c’è Google. Ma nel cuore dei 2.900 connazionali iscritti a legge intervistati (online) hanno un posto privilegiato pure banche, case editrici, case di moda e automobilistiche: la Bce è terza, seguita da Mondadori, Unicredit Group, Giorgio Armani e Ferrari, realtà scelte tra le 140 indicate anche dagli studenti delle scorse edizioni. E, scorrendo la classifica dalla decima alla cinquantesima posizione, il mix di nomi prediletti si fa ancora più vario: va da Ferrero a Poste Italiane, da Ferrovie dello Stato a l’Oréal Group, da Eataly a Costa Crociere. Di tutto e di più. Tranne, ebbene sì, studi legali. Il primo e unico del genere in graduatoria si è aggiudicato il 56° posto. Per la cronaca si tratta di Clifford Chance,150 persone su due sedi in Italia, oltre tremila professionisti globalmente. In altri Paesi la fotografia è molto diversa. Per fare un esempio, lo stesso studio in Uk è secondo in classifica, dopo Google e, soprattutto, precede ben cinque altre low firm, solo considerando le top ten.