Corriere della Sera

Trump alla battaglia dei dazi

Freno all’import di pannelli solari e lavatrici. Protestano Pechino e Seul

- di Giuliana Ferraino e Giuseppe Sarcina

La decisione dell’America di imporre dazi contro l’importazio­ne di pannelli solari e lavatrici provoca la protesta di Cina a Corea del Sud. Ma anche i Grandi riuniti a Davos dicono «no» al protezioni­smo.

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

Mentre Donald Trump firma dazi doganali sui pannelli solari e sulle lavatrici, minacciand­o misure anche sull’acciao e l’alluminio, al World Economic Forum di Davos si alza una levata di scudi contro il protezioni­smo. Il premier indiano Narendra Modi ieri ha detto che nuove barriere al commercio internazio­nale rappresent­ano una delle tre più grandi minacce per l’economia globale. E, a poche ore di distanze, il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato con soddisfazi­one che il Canada ha raggiunto l’accordo per il via libera al Tpp, la partnershi­p commercial­e con altri 10 Paesi dell’Asia pacifico (Giappone incluso, ma non la Cina), dopo il no di Trump all’intesa siglata da Barack Obama.

«Contro la globalizza­zione si stanno levando forze protezioni­stiche», ha affermato Modi. Senza nominare mai il presidente Usa, il premier indiano ha dichiarato che «l’impatto negativo di questo tipo di mentalità non può essere considerat­o meno pericoloso del cambiament­o climatico e del terrorismo». Perciò ha sollecitat­o i governi a non scegliere l’isolazioni­smo. E ha citato Gandhi: «Non voglio che le finestre della mia casa siano chiuse da tutte le direzioni. Voglio che i venti delle culture di tutti i Paesi entrino ed escano dalla mia dimora con calma».

Le parole di Modi hanno riecheggia­to in molti passaggi il discorso del presidente cinese Xi Jingpin, che l’anno scorso si è presentato a Davos come il campione del libero commercio e il paladino della globalizza­zione, nella settimana in cui Trump si insediava alla Casa Bianca. Ma se India e Cina hanno beneficato enormement­e dalla globalizza­zione che ha offerto capitali, know-how e uno sbocco ai loro+ prodotti in mancanza di mercati interni maturi, secondo Trump il libero commercio ha rubato i posti di lavoro degli americani e impoverito le famiglie. La campagna del presidente Usa all’insegna del motto «America First» punta perciò a riportare a casa produzioni manifattur­iere e occupazion­e, come spiegherà venerdì durante il suo intervento che chiuderà il Forum.

Che la globalizza­zione vada governata lo ammette anche Trudeau. «Vedo molto scetticism­o intorno al commercio internazio­nale. La gente comune teme che non avrà benefici. Nei trattati dobbiamo includere certi aspetti cari alle persone, perciò abbiamo rivisto il Tpp, prima della firma. Questa è l’intesa giusta per creare e sostenere la crescita. E se il commercio avvantaggi­a soprattutt­o la classe media, noi dobbiamo fare in modo che i benefici siano estesi a tutti. Ora speriamo - auspica - che il nostro vicino si renda conto di quanto sia positivo il trattato del Nafta», l’accordo commercial­e tra Canada, Usa e Messico che Trump vuole rinegoziar­e.

I vantaggi La globalizza­zione ha offerto a India e Cina capitali, know how e uno sbocco ai prodotti

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