Corriere della Sera

Come nullità

- di Massimo Gramellini

Alle nove e quaranta di giovedì, l’infermiera savonese in pensione Mirella Ottonello scarica la frustrazio­ne sui tasti del computer. Per la seconda volta in meno di un mese le hanno rinviato la visita di controllo al cuore. E anche a lei, che pure ci ha lavorato tutta una vita, sembra impossibil­e essere trattati dal sistema sanitario così. «Come nullità», scrive. Un’infermiera, una ex collega, ha appena telefonato dall’ospedale per informare in tono asettico che la visita è saltata. Il medico di turno è malato e il sostituto non si trova. La spiegazion­e deve esserle sembrata esauriente, tanto che ha messo subito giù. È stato il marito Luigi a prendere la chiamata e ad avvertire Mirella quando era già sulla porta. Era stata operata alla vigilia di Natale. Ma l’inter- vento al cuore richiedeva un secondo tempo, prima del quale avrebbe avuto bisogno di essere rassicurat­a come una persona e non trascurata come un nome su un indirizzar­io.

Alle nove e quarantaqu­attro Mirella schiaccia «invio» sulla tastiera e spedisce il suo urlo di dolore nel mondo parallelo del web. Ma la rabbia non si placa. Lei, ex infermiera, sta sperimenta­ndo una sensazione ben nota ai pazienti comuni: essere considerat­i dei numeri dal Moloch sanitario che finanziano con le loro tasse. «Come nullità». In un attimo la sua pagina Facebook si riempie di commenti solidali. Ma Mirella non riuscirà mai a leggerli. Il suo cuore trascurato ha ceduto per sempre. E noi si resta qui, attoniti. E anche un po’ stufi di tutta questa nullità.

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