Arrestato ex generale: si è candidato sfidando Al Sisi
L’ennesimo sfidante del generale Al Sisi alle elezioni presidenziali di marzo è stato neutralizzato dopo soli 4 giorni dall’annuncio della sua candidatura. L’esercito ha arrestato ieri il generale in pensione Sami Anan con l’accusa di «crimini» che includono falsificazione di documenti sul servizio militare e istigazione contro le forze armate. Il 69enne Anan (che è stato tra l’altro capo delle forze armate) aveva promesso di nominare come vice l’ex «zar» dell’anticorruzione Hisham Geneina licenziato nel 2016 dopo aver rivelato che l’Egitto ha perso 76 miliardi di dollari in corruzione; ma non era considerato un vero pericolo per la rielezione di Al Sisi. Il suo arresto mostra quanto sia pronto a spingersi oltre il raìs pur di eliminare ogni sfidante, anche rimuovendo figure dell’establishment militare sul quale lui stesso basa il suo potere. La scorsa settimana ha licenziato senza spiegazioni anche il capo dell’intelligence, Khaled Fawzy, e tre mesi fa il capo dell’esercito: c’è chi sospetta che sostenessero Anan. Altri candidati si sono ritirati: l’ex premier Ahmed Shafiq sotto minaccia di processo per corruzione e Anwar Sadat, nipote dell’ex presidente che ha denunciato le intimidazioni subite. Rimane in corsa l’avvocato di sinistra Khaled Ali che rischia la squalificata per una condanna per violazione della morale pubblica (su denuncia di un sostenitore di Al Sisi).