WhatsApp, la mini multa dell’Authority: 50 mila euro
La multa è di 50 mila euro. Destinataria della sanzione è l’applicazione di messaggistica di WhatsApp Inc., colpevole secondo l’Antitrust italiano di avere violato alcuni obblighi informativi nei confronti dei consumatori. In particolare, il sistema di messaggistica della società, che fa capo a Facebook, non ha dato seguito «all’ordine di pubblicazione dell’estratto del provvedimento emesso (dal Garante della Concorrenza, ndr) nel maggio 2017, con il quale è stata accertata la vessatorietà di alcune clausole dei termini di utilizzo di WhatsApp Messenger». Il testo predisposto dall’Autorità, guidata da Giovanni Pitruzzella, doveva essere pubblicato nella homepage del sito web dell’azienda e al tempo stesso sarebbe dovuta scattare la notifica in app a tutti gli utenti WhatsApp italiani, con il link a quanto stabilito dall’Antitrust. Le clausole finite nel mirino del Garante, poiché ritenute vessatorie, sono tra le altre quelle relative alla facoltà di modifiche unilaterali del contrato da parte di WhatsApp, alle interruzioni ingiustificate del servizio, alla scelta del foro competente in caso di controversie (per ora si tratta solo di tribunali americani). La multa di 50 mila euro è la sanzione massima applicabile per l’inottemperanza ai provvedimenti che accertano i casi di vessatorietà.