Corriere della Sera

WhatsApp, la mini multa dell’Authority: 50 mila euro

- Andrea Ducci

La multa è di 50 mila euro. Destinatar­ia della sanzione è l’applicazio­ne di messaggist­ica di WhatsApp Inc., colpevole secondo l’Antitrust italiano di avere violato alcuni obblighi informativ­i nei confronti dei consumator­i. In particolar­e, il sistema di messaggist­ica della società, che fa capo a Facebook, non ha dato seguito «all’ordine di pubblicazi­one dell’estratto del provvedime­nto emesso (dal Garante della Concorrenz­a, ndr) nel maggio 2017, con il quale è stata accertata la vessatorie­tà di alcune clausole dei termini di utilizzo di WhatsApp Messenger». Il testo predispost­o dall’Autorità, guidata da Giovanni Pitruzzell­a, doveva essere pubblicato nella homepage del sito web dell’azienda e al tempo stesso sarebbe dovuta scattare la notifica in app a tutti gli utenti WhatsApp italiani, con il link a quanto stabilito dall’Antitrust. Le clausole finite nel mirino del Garante, poiché ritenute vessatorie, sono tra le altre quelle relative alla facoltà di modifiche unilateral­i del contrato da parte di WhatsApp, alle interruzio­ni ingiustifi­cate del servizio, alla scelta del foro competente in caso di controvers­ie (per ora si tratta solo di tribunali americani). La multa di 50 mila euro è la sanzione massima applicabil­e per l’inottemper­anza ai provvedime­nti che accertano i casi di vessatorie­tà.

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