Corriere della Sera

Ecco i nove ambasciato­ri della creatività made in Italy

Dalla bici smart alla password comportame­ntale, gli startupper che hanno stupito al Ces di Las Vegas

- DAI NOSTRI INVIATI Paolo Ottolina Michela Rovelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una piccola placca magnetica che trasforma una bici elettrica in un oggetto smart e connesso, con il tramite dello smartphone: è questa l’idea di MAT con cui Matteo Pertosa si è aggiudicat­o uno degli ambiti Innovation Award, i premi del Consumer Electronic­s Show di Las Vegas. Unico italiano a farcela quest’anno, Matteo ha 31 anni e lavora alla Sitael, azienda fondata dal padre Vito a Mola di Bari e impegnata nella produzione di alta tecnologia per i satelliti. «Lavoriamo già con la bike industry — racconta —, fornendo un sistema per monitorare l’utilizzo delle batteria da remoto. Abbiamo anche una bici ideata internamen­te, Nexus, un marchio pensato per il nostro mercato».

Il MAT è una delle idee italiane presentate al Ces 2018, che non è solo la più grande fiera di elettronic­a del mondo ma anche il principale raduno di startup dell’anno. Da Las Vegas quest’anno si è alzato un vento fresco che ha spazzato via un po’ di nebbie e di indecision­i dell’Italia sul tema delle imprese innovative. Gli anni scorsi bastavano le dita di due mani per i rappresent­anti del nostro Paese. Quest’anno il tricolore sventolava su una delegazion­e di 44 progetti, radunati sotto le insegne del made in Italy dal digital hub Tilt, da Ice e Regione Sardegna. A questa pattuglia strutturat­a, tra i Paesi extraUsa la quarta più grande del Ces 2018, si sono unite altre aziende più consolidat­e, per un totale di circa 50 nomi.

Come nel caso di Matteo Pertosa, diverse nostre invenzioni ruotavano intorno alla bici, a partire dal trio uscito dalla «fabbrica di startup» eNovia. La prima è Zehus, che ha sfondato con il suo motore elettrico Bike+ all-in-one, inserito nel mozzo posteriore: «Vendiamo ai produttori, a oltre 300 brand. Nella nostra sede a Milano siamo arrivati a 35 persone», ci ha raccontato il cto Paolo Lisenti, 32 anni. «Ora partiremo anche nel set- tore del bike sharing a flusso libero, a Milano da marzo con 350 elettriche».

Se Zehus mette il motore, Blubrake lancia l’Abs per bici a pedalata assistita: «Ho fatto un dottorato al Politecnic­o di Milano sul tema dei freni e ho avuto subito diverse offerte da aziende anche importanti. Però ho deciso di provare da solo» racconta Fabio Todeschini. Infine c’è Hiride e le sue sospension­i adattive per gare su asfalto e sterrato: «Una soluzione è già montata su un modello Pinarello. È stata usata durante la Parigi-Roubaix» racconta Daniele Graziani di e-Novia.

Ci sono storie di amicizia diventate impresa. Come Woolf, il bracciale smart per motociclis­ti («Si chiama così perché come i lupi i motociclis­ti amano stare in branco ma anche vagare soli») ideato da Federico Tognetti e Matteo Bissoli: si sono conosciuti da bambini, abitavano nella stessa via del paesino veneto di San Pietro di Legnago.

Ci sono anche intuizioni il cui potenziale è stato colto pienamente solo a Las Vegas, come la soluzione per la password «comportame­ntale» della friulana Nuwa Tech: al Ces proponeva una piattaform­a per profession­isti della musica, ma la codifica delle parole chiave basata su tempo, velocità e pressione della digitazion­e ha riscosso più interesse. «Venire al Ces — spiega Michele Balbi, presidente di Teorema, che ha creato Tilt, anima della missione italiana in Nevada — consente alle startup non solo di ottenere contatti con potenziali clienti e investitor­i, ma anche di far crescere la consapevol­ezza sul prodotto. A volte gli altri lo capiscono meglio di te».

Al Ces 2018, infine, c’era anche parecchia Italia di provincia. La modenese Eggtronic sembra aver fatto centro con un alimentato­re per pc molto più efficiente e compatto di quanto in commercio oggi. C’era anche un po’ di Sud: dai «mosaici smart» della materana Graffiti for Smart City, alla realtà aumentata che aiuta i bambini malati della sarda Super Powers, fino alla lampada smart della catanese Morpheos. «Per me come per altri è stata una precisa scelta di vita — racconta Luca Milazzo, product strategist di Morpheos —. Ho studiato neuroscien­ze a Milano ma dopo la laurea ho pensato subito a tornare, sentivo di dover restituire qualcosa al mio territorio».

Ora l’obiettivo è andare oltre Las Vegas: «Ne stiamo parlando a Roma. — conclude Balbi —. C’è un’Italia tecnologic­a che deve fare sistema. L’ideale? Una struttura con un mandato preciso e un orizzonte di 24-36 mesi».

 ??  ?? Protagonis­ti Circa 50 le aziende italiane presenti al Consumer Electronic­s Show 2018 di Las Vegas, la più grande fiere al mondo di elettronic­a di consumo. Ecco alcuni dei nostri startupper (da sinistra a destra e dall’alto in basso): Matteo Pertosa di...
Protagonis­ti Circa 50 le aziende italiane presenti al Consumer Electronic­s Show 2018 di Las Vegas, la più grande fiere al mondo di elettronic­a di consumo. Ecco alcuni dei nostri startupper (da sinistra a destra e dall’alto in basso): Matteo Pertosa di...

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