Orsi e Spagnolini, dopo l’India assoluzione per l’Algeria
(l.fer.) Nel processo principale, quello per le contestate tangenti all’India per la fornitura di elicotteri AgustaWestland, l’ex presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi (foto), e l’ex vertice di AgustaWestland, Bruno Spagnolini, erano stati assolti a Milano nel secondo processo d’appello lo scorso 8 gennaio sia dalla corruzione internazionale sia dalla frode fiscale. E un anno fa in un altro processo, non a Milano ma a Busto Arsizio, sempre per forniture di elicotteri ma all’Algeria, avevano già visto la Procura stessa chiedere l’archiviazione della corruzione internazionale e il processo invece per frode fiscale. Ma ieri Orsi e Spagnoli, insieme a Gianfranco Bottarini, hanno completato l’en-plein venendo assolti dalla gup bustocca Nicoletta Guerrero anche dall’imputazione di frode fiscale nell’affare algerino, con la quale il procuratore Gianluigi Fontana e la pm Francesca Parola li accusavano di aver creato tra il 2011 e il 2012 fondi neri per 24,5 milioni attraverso fatture per operazioni ritenute inesistenti. «Naufraga definitivamente anche l’ultima indagine promossa dalla Procura — commentano i difensori Novella Galantini, Ennio Amodio, Massimo Bassi e Anna Lago — Non resta nulla dell’originario impianto accusatorio che attribuiva ai manager di AgustaWestland un ruolo inappropriato nella gestione dei rapporti commerciali con i Paesi acquirenti. È invece confermato che AgustaWestland si è affermata nei mercati internazionali come leader del prodotto elicotteristico solo per la grande qualità della sua tecnologia».