L’AVANZATA COLLETTIVA
PROGETTI DAL BASSO E 5.000 RICERCATORI CONTRO IL CANCRO, 118 MILIONI DALL’AIRC
Un problema cruciale che riguarda i tumori oggi è quello delle metastasi. Alla nostra chiamata hanno risposto 360 laboratori Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico Airc
L’appuntamento Sabato in tutta Italia la raccolta fondi con le Arance della salute. Nel 2018 l’associazione diversifica il suo sostegno a beneficio di scienziati senior e giovani. Ed estende la durata dei finanziamenti fino a cinque anni
Parliamo di soldi: immaginiamo di avere in tasca 118 milioni di euro. Non pochi. Come spenderli? Una crociera intorno al mondo, su una lussuosissima nave per 124 giorni, potrebbe costare oltre un milione di euro. La villa dell’attore Nicholas Cage a Las Vegas, con garage per sedici auto, sette camere da letto extra-lusso e un home theatre privato, poco tempo fa era in vendita per circa 9 milioni di euro. Un po’ meno costoso un jet privato: il prezzo può aggirarsi attorno agli 8 milioni di euro. Potrebbe sembrare difficile utilizzare tutti quei soldi ma non, per esempio, quando si pensa alla ricerca scientifica, sempre più dispendiosa, sempre meno finanziata dal settore pubblico e sempre più bisognosa del supporto dei cittadini.
Ecco allora che quei 118 milioni (corrispondono ai fondi raccolti dall’Airc, l’Associazione per la ricerca sul cancro, con le sue iniziative) serviranno a finanziare, per il 2018, 650 programmi di ricerca e di formazione che hanno come obiettivo, appunto, la lotta contro il cancro. Oggi i tumori sono sempre più curabili, ma in Italia continuano a colpire un migliaio di persone al giorno: ognuno di noi conosce qualcuno che ne è affetto, un familiare, un collega di lavoro, un amico. «La ricerca scientifica costa — conferma Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico dell’Airc — ma noi, grazie alle donazioni e alla generosità dei cittadini, possiamo finanziare, per il prossimo anno, circa 5000 ricercatori e continuare la lotta alla malattia».
C’è ancora molto lavoro da fare: le terapie funzionano sempre meglio, ma non per tutti, i sistemi di diagnosi si devono affinare per scoprire il tumore sempre più precocemente, l’origine della malattia, in definitiva, deve ancora essere chiarita. «I progetti di ricerca che noi supportiamo sono diversi — precisa Caligaris —. Di solito vengono proposti dai ricercatori stessi e poi valutati dalle nostre commissioni: sono i cosiddetti progetti “bottom up”, che arrivano, cioè, dal basso e coinvolgono soprattutto ricercatori senior, già affermati. A loro sono destinati 493 “investigator grant” che rappresentano il maggiore nostro investimento». Poi ci sono i giovani: quelli che ancora non sanno se la ricerca sarà il loro futuro e quelli che ci credono e vogliono diventare indipendenti. I primi potranno accedere a una delle 66 borse di studio per l’Italia e per l’estero con l’obiettivo di «mettersi alla prova». Per gli altri, che già lavorano in laboratorio, ma hanno ancora bisogno di un mentore, ci sono 67 «My first grant», finanziamenti che li aiutano ad acquisire sempre più autonomia. Infine c’è il progetto start-up per giovani che sono stati all’estero, ma che vogliono rientrare in Italia e costruire un loro gruppo di lavoro.
«L’idea è quella di far circolare i cervelli in un’ottica di internazionalizzazione» conferma Caligaris. E in questa stessa direzione va il lancio di un bando di ricerca comune a tre Paesi che vede coinvolti, oltre l’Airc, altre due istituzioni, il Cancer Research inglese e la Asociación Española Contra el Cáncer: la ricerca contro il cancro, infatti, è sempre più complessa e la collaborazione fra più gruppi può portare a risultati importanti che da soli non si riuscirebbe a ottenere. Tanti progetti, dunque, ai quali si aggiunge, per il 2018, il nuovo Programma 5 per mille che andrà a finanziare, con 20 milioni di euro, un progetto cosiddetto «top down», proposto, cioè, dal- l’alto. «Un problema cruciale che riguarda il cancro oggi è quello delle metastasi — continua Caligaris —. Ecco perché si è scelto di sollecitare i ricercatori ad affrontare il tema con questo nuovo programma. Alla chiamata hanno risposto 360 laboratori, in tutto il Paese, e nei prossimi mesi saranno annunciati i vincitori».
Tutti i progetti di ricerca dell’Airc, ed ecco un’altra novità, dureranno, da qui in avanti, non più tre anni ma cinque, come succede a livello internazionale, per dare più respiro ai ricercatori. Ci sono linee di ricerca privilegiate che l’Airc finanzia? «Non abbiamo predilezioni per quanto riguarda gli specifici settori di ricerca, anche se i più attivi hanno a che fare con le nuove terapie». Insomma, cercare nuove cure va bene, ma non ci si deve dimenticare della prevenzione: le Arance della salute, che tornano in piazza per la raccolta fondi sabato 27 gennaio, ce lo ricordano perché simbolo di un’alimentazione sana, capace di contrastare i tumori.