Corriere della Sera

Dzeko, 32 anni strapagati dal Chelsea è il puntello a un bilancio traballant­e

- Luca Valdiserri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dzeko ha fatto i bagagli e li ha caricati sull’auto, fuori dal ritiro di Cornaredo. Ma erano i bagagli e l’auto della sorella, che era venuto a trovarlo. Edin è partito con i compagni, in pullman, per Genova, dove stasera la Roma affronterà la Samp nel recupero della partita rinviata il 9 settembre. Con un copione alla Beckett tutti stanno aspettando Godot, cioè la firma del contratto che manderà Dzeko al Chelsea e 50 milioni di euro più 10 di bonus nelle casse della Roma, compresa la cessione di Emerson Palmieri. Dzeko potrebbe giocare stasera e firmare domani a Londra. L’allenatore Di Francesco non lo ha escluso: «Tutti i giocatori convocati sono a disposizio­ne e disponibil­i. Si può parlare dell’aspetto psicologic­o e mentale, o di tante altre cose, ma in questo momento il mio primo pensiero è preparare al meglio la partita». Dzeko è il bomber della Roma in questa stagione smilza: 9 gol. Nella stagione scorsa è stato capocannon­iere in campionato (29 gol) ed Europa League (8). Ma come può essere impermeabi­le a quello che gli accade intorno? E come possono prendere l’esclusione Schik o Defrel, che saranno chiamati a breve a prendere la sua eredità in campo? Dzeko è una forma di schizofren­ia applicata al calcio. È il miglior centravant­i puro della Roma dai tempi di Batistuta: venderlo è una follia tecnica. Però compirà 32 anni a marzo e 35 milioni sono tanti. Calcio e Finanza ha quantifica­to in 23 milioni e 400 mila euro la plusvalenz­a per la cessione del bosniaco. Vanno aggiunti 18 milioni e 300 mila euro per Emerson Palmieri. Totale: 41 milioni e 700 mila euro. Il Consiglio di amministra­zione, il 4 ottobre scorso, ha approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2017: «Il risultato economico consolidat­o è negativo per 42 milioni di euro, rispetto alla perdita di 14 milioni di euro del precedente esercizio. La flessione registrata, pari a 28 milioni di euro, è dovuta principalm­ente alla partecipaz­ione alla Uefa Europa League rispetto alla più redditizia Uefa Champions League». In più la Roma non ha ottemperat­o al fair play finanziari­o e per questo arriverà una multa. Le strade sono due: alzare i ricavi o fare compravend­ita di giocatori. Il prossimo bilancio sarà migliore dell’ultimo, perché potrà contare sui ricavi della Champions League che la Roma sta giocando (è agli ottavi contro lo Shakhtar).

Ma il futuro? I dati di Deloitte, raccolti sulla stagione scorsa, sono un campanello d’allarme: senza Champions (Spalletti si fece eliminare dal Porto nei preliminar­i) la Roma è scesa al ventiquatt­resimo posto nella classifica dei ricavi (171,8 milioni di euro). Nessuno può garantire che la Roma arrivi quarta: la concorrenz­a di Lazio e Inter è spietata. L’offerta del Chelsea è arrivata ora e potrebbe non ripresenta­rsi a giugno, visto che il club londinese rischia di avere il mercato estivo bloccato dall’Uefa per il tesseramen­to di alcuni giocatori minorenni. Il presidente James Pallotta, che ha detto che fino a pochi anni fa odiava il calcio, ama invece la finanza. In attesa dello stadio è importante abbassare indebitame­nto e monte stipendi. E Monchi, che è un d.s. abituato a vendere e comprare, non ha paura di ripartire da zero. La paura, semmai, ce l’hanno i tifosi della Roma, che hanno visto partire Salah e Dzeko in sei mesi.

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