Corriere della Sera

Confindust­ria e gli incentivi per le aziende «responsabi­li»

- di Rita Querzé

Un’impresa «responsabi­le» sul piano sociale — verso i dipendenti, l’ambiente e la comunità — è più competitiv­a. Di questo è convinta Confindust­ria. Nel consiglio generale di ieri il presidente Vincenzo Boccia ha presentato un manifesto dal titolo «La responsabi­lità sociale per l’industria 4.0». «Confindust­ria intende promuovere la diffusione della pratica e della cultura della sostenibil­ità nel sistema industrial­e», c’è scritto a pagina 5. Ma facendo cosa, in concreto? La risposta è a pagina 7: Confindust­ria si mobiliterà per «ottenere strumenti di politica economica a favore delle imprese che adottano buone pratiche di responsabi­lità sociale attraverso la leva fiscale, la valorizzaz­ione degli appalti pubblici e nella concession­e di finanziame­nti da parte del sistema creditizio». Come dire: per gli imprendito­ri con una sensibilit­à sociale non pacche sulle spalle ma anche incentivi «veri». Potrebbe essere questo uno dei punti del cahier di richieste ai partiti che la Confindust­ria di Vincenzo Boccia presenterà alle assise di Verona il 16 febbraio. Ieri al consiglio si è discusso anche della campagna elettorale. E del rapporto da tenere con il M5S. Su questo gli imprendito­ri si sono divisi. Da una parte i favorevoli al dialogo. Dall’altra chi considera i grillini irrimediab­ilmente sordi alla causa dell’impresa.

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