Corriere della Sera

Domani gratis

Su «L’Economia» Fondi e titoli: quali hanno reso di più

- di Giuditta Marvelli

Dopo un 2017 di corsa (+13%), la Borsa di Milano si avvia alla fine di gennaio con un guadagno dell’8%. L’effetto ripresa, che spinge i titoli finanziari e industrial­i, si fa sentire anche al netto dell’incertezza collegata alle prossime elezioni. L’Economia, in edicola domani con il Corriere della Sera, propone analisi di breve e di lungo periodo sul nostro listino. Trenta titoli che si distinguon­o per aver raccolto i giudizi più positivi degli analisti, per le stime di crescita di utile per azione più elevate e il dividendo più generoso: da Unicredit ad Azimut, da Banco Bipiemme a Eni, ecco alcuni dei nomi in cima alle tre classifich­e. Ma anche i fondi specializz­ati in Piazza Affari sono uno strumento alla portata di tutti per investire, a partire da poche centinaia di euro. I conti in tasca ai migliori prodotti del decennio e del triennio rivelano risultati a due cifre, anche fino al 91%. Va ricordato che nessun rendimento azionario, nemmeno quelli ottenuti dai gestori più capaci, può essere garantito per il futuro.

Un’altra statistica di lungo periodo, che mette a confronto gli ultimi tre decenni del nostro listino, mostra che un investimen­to a rate, cioè il versamento di una quota costante in un piano di accumulo, avrebbe offerto rendimenti soddisface­nti anche nelle peggiori stagioni.

Dagli investimen­ti al debito pubblico. Ferruccio de Bortoli racconta la storia di un altro fondo nato all’insegna delle buone intenzioni e finito nel dimenticat­oio, quello per l’abbattimen­to del debito pubblico. Oggi è ridotto al lumicino, visto che le privatizza­zioni, il principale carburante che deve alimentarl­o, sono in una fase di stallo. Ma negli anni diversi cittadini hanno fatto piccole (o meno piccole) donazioni al fondo. A questi ignoti eroi del senso ci- vico, dice de Bortoli, andrebbe dato un premio. Così come andrebbe studiato un meccanismo virtuoso per far funzionare di nuovo questo strumento, magari chiedendo a chi fa emergere del «nero» a lasciare un contributo. Sapevate che, nel frattempo, siamo diventati il Paese delle Duecento tasse? Lo stesso governo, in un emendament­o poi scomparso, ha messo nero su bianco l’impression­ante conteggio che non tiene conto delle tasse locali. E la beffa è che oltre l’80% del gettito viene solo dalle prime dieci. Molte, quindi, sono perlomeno inutili. L’Economia racconta la storia e il contenuto dell’incredibil­e rassegna.

E ancora i personaggi e le storie aziendali. Giuseppe Castagna, alla guida di Banco Bpm, racconta i piani della banca per affrontare la dismission­e degli asset «tossici». La copertina è dedicata a Johann Rupert, il numero uno di Richemont, la holding svizzera che la scorsa settimana ha annunciato un’Opa sul Ynap, il campione del lusso digitale italiano di cui la casa era già azionista al 50%. Un’altra storia italiana è quella dei Rigoni di Asiago: Andrea, amministra­tore delegato e presidente della società, spiega il progetto di un distretto bio della marmellata sull’altopiano. Mentre Yves Perrier, numero uno di Amundi, che ha acquisito Pioneer da Unicredit, ora gestisce in Italia più di 200 miliardi di risparmi. E farà di Milano una delle sei capitali del gruppo, con una piattaform­a dedicata ai fondi multi asset e ai titoli delle piccole e medie imprese.

Castagna racconta i piani della banca per la vendita degli asset «tossici» Sull’Economia il colloquio con Yves Perrier, numero uno di Amundi

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy