«Mi volevano, hanno prevalso altre logiche»
È rimasta fino alle 4 di notte al Nazareno per vedere con i suoi occhi le liste. Eppure Giusi Nicolini, ex sindaco di Lampedusa, premio Unesco per la Pace, non è stata riconfermata.
C’è rimasta male?
«No, assolutamente no. Non sono un animale politico che necessariamente deve sedere in Parlamento. Penso di fare cose utili anche a prescindere da questo. Adesso sono in missione in Uganda con Amref. Stiamo visitando i campi profughi dei sud sudenesi. L’Uganda è il Paese che ha più profughi».
È stata l’immagine dell’Italia negli States. Era con Renzi con Obama. È stato il segretario ad escluderla?
«Renzi è chiaramente provatissimo perché è stata una lunga maratona. Matteo se l’è dovuta vedere con le difficoltà della legge elettorale, con l’assenza del premio di maggioranza, con gli equilibri delle correnti».
Ci ha parlato?
«Ci siamo messaggiati tantissimo».
Non gli ha chiesto spiegazioni?
«Non ho mai chiesto di essere candidata. Penso che Renzi mi volesse candidare ma hanno prevalso altre logiche».
Quali?
«Io sono siciliana e sono certa che il mio territorio non mi ha proposto. Era già successo in altre occasioni, ad esempio alle Europee del 2014. Però mi faccia dire una cosa a tutti quelli che scalciano per un seggio: si possono fare cose importanti stando fuori».