Moretti Polegato: «C’è euforia Ma dobbiamo investire in Africa»
L’Europa deve diventare più forte, per poter giocare alla pari con Cina e Usa
«Che idea mi porto a casa da Davos? Che l’Europa deve diventare più forte, per poter giocare alla pari con Cina e Stati Uniti in un mondo multipolare. E insieme queste tre potenze devono cooperare e investire di più nei Paesi emergenti, per migliorarne le condizioni di vita. In fondo è questo l’obiettivo dichiarato per cui nasce il World Economic Forum», sostiene Mario Moretti Polegato, 65 anni, fondatore e presidente di Geox. È un disegno che aiuta una crescita più inclusiva, il mantra di questa edizione del Forum sulle Alpi svizzere, ma anche una soluzione più efficace alla crisi migratoria, che ci tocca da vicino.
Cominciamo dagli Stati Uniti. A Davos il presidente americano ha usato toni più concilianti delle attese. America first non significa America da sola, ha detto, e ha difeso il libero commercio, a patto che sia giusto e reciproco. L’ha convinta?
«Trump ha parlato di un’America grande e forte, con la Borsa che vola, e che, grazie alla riforma fiscale, torna competitiva per attirare investimenti e creare lavoro. Avverto una grande euforia. Se l’America va bene, è positivo anche per i prodotti made in Italy. Però il presidente Usa non ha dedicato un solo minuto alle economie emergenti, un tema molto importante e urgente per noi». Che cosa avrebbe voluto sentire?
«Cina, Stati Uniti ed Europa devono pensare a investire in questi Paesi in modo serio, non per carità, ma per creare un ambiente economico e sociale che li avvicini gradualmente al nostro standard di vita. Si deve partire dall’istruzione, i primi investimenti devono puntare sulla scuola. E gli Usa devono partecipare allo sforzo. È la critica che da europeo faccio all’America di Trump. Mi piacerebbe che gli Usa facessero oggi quello che la Cina fa già da molti anni, investendo in molti Paesi dell’Africa in infrastrutture, strade, ponti, ferrovie, scuole, ospedali. E anche con un piano di rilancio dell’agricoltura sul territorio locale, perché il cibo è la prima cosa. Gli investimenti nelle economie più povere devono entrare nell’agenda dei grandi Paesi. È la strada migliore per garantire la pace nel mondo e preservare un equilibrio multipolare».
Manca poco più di un mese alle elezioni politiche in Italia. Da imprenditore, che cosa chiede al governo che uscirà dalle urne?
«È importante che la coalizione vincente scelga persone competenti per governare. L’economia di un Paese è forte e competitiva non solo grazie alla qualità dei suoi imprenditori, ma anche a una classe politica onesta, preparata e credibile, per sostenere le imprese quando partecipano alle grandi commesse internazionali, rilanciare il Paese e riconquistare la fiducia della gente».