Corriere della Sera

Una giornata che aumenta la fiducia dei sopravviss­uti

- di Sergio Harari sharari@hotmail.it

Sono trascorsi quasi 18 anni da quel lontano luglio 2000 quando il nostro Paese decise di istituire il Giorno della Memoria, da allora spesso ci si è interrogat­i se il ripetersi di quell’anniversar­io non potesse diluire il ricordo e rischiare di diventare un esercizio retorico. Credo che qualsiasi osservator­e in queste settimane si sia reso conto di quanto sia cresciuta la sensibilit­à, l’attenzione e l’informazio­ne grazie a questa giornata speciale; l’importanza della memoria e della sua testimonia­nza per quello che è stato e che mai più dovrà essere è stata impressa nella storia della nostra Repubblica dalla nomina di Liliana Segre a senatrice a vita, un momento che ha commosso e toccato i cuori di molti di noi e per il quale l’Italia è riconoscen­te al presidente Mattarella. I sopravviss­uti ai campi di sterminio si chiedono cosa rimarrà il giorno in cui anche l’ultimo di loro se ne sarà andato, ma oggi, guardando ai tanti eventi e alle sensibilit­à sviluppate attorno al 27 Gennaio e alla Shoah crediamo possano essere più fiduciosi che la storia e gli uomini non dimentiche­ranno. Ci si interroga anche su quale memoria bisogna sviluppare per il domani, mentre crescono i segnali di antisemiti­smo e di odio antiebraic­o ovunque nel mondo nel silenzio della pericolosa indifferen­za. Come ha ricordato il presidente dell’assemblea dei rabbini d’Italia anche su queste pagine, Rav Alfonso Arbib, registriam­o troppo spesso una assenza di reazioni che preoccupa e interroga le coscienze. Si può ricordare l’Olocausto che fu senza considerar­e le intolleran­ze di oggi e gli attacchi a quello che per gli ebrei ha rappresent­ato e rappresent­erà sempre Israele, la terra promessa che è diventata il rifugio e l’ancora di speranza e di salvezza per un popolo perseguita­to da sempre? Il tema di quale memoria trasmetter­e per il futuro è delicato ma importante da affrontare per combattere gli antisemiti­smi di ieri e di oggi.

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