«Una dimora dedicata a Ciampi» I cittadini contro il no del Comune
Si muove un comitato dopo il rifiuto dei Cinque Stelle di intitolargli un parco
«È stato l’uomo delle banche, nessuna intitolazione», hanno sentenziato i «grillini» livornesi. Bocciando per due volte in consiglio comunale l’idea che il nome di Carlo Azeglio Ciampi, scomparso nel 2016, fosse ricordato nella toponomastica della città. Un oltraggio alla memoria di un grande livornese, già governatore della Banca d’Italia, ministro, presidente del Consiglio e presidente della Repubblica al quale molti suoi concittadini stanno cercando di porre rimedio costituendo un comitato per dedicargli un luogo della città. Quella che Carlo Azeglio aveva ricordato anche in un discorso di fine anno da Capo di Stato.
Invece la maggioranza pentastellata ha addirittura scavalcato il suo sindaco, Filippo Nogarin, che l’idea di intitolare la Rotonda di Ardenza, un parco pubblico sul lungomare, aveva lanciato con tanto di delibera poi ritirata. Così quando il Pd ha presentato un’ulteriore mozione pro intitolazione, Nogarin non ha votato contro come i colleghi ma si è astenuto.
Una dissociazione? «Io sono convinto che Livorno debba avere e avrà un luogo, una piazza o una via intitolata a Carlo Azeglio Ciampi — risponde Nogarin —. Ma il consiglio comunale è sovrano e la maggioranza, non solo 5 Stelle, ha fatto valutazioni diverse che rispetto». La decisione di astenersi? «La discussione su Ciampi è stata trasferita dal piano istituzionale a quello politico — continua il sindaco —, con speculazioni da entrambe le parti. E a questo giochino ho deciso di non partecipare. Riapriremo la discussione, laica, quando i tempi saranno maturi e le posizioni meno strumentali».
Ma intanto, mentre i tempi maturano, c’è chi in città si sta muovendo per dedicare un luogo all’illustre concittadino. «Il nostro obiettivo è quello di dedicare a Ciampi una struttura del Settecento di proprietà del demanio davanti al porto mediceo — spiega l’architetto Giovanni Cariddi Graziani, tra i promotori di un comitato che sta raccogliendo personalità cittadine e non —. La palazzina, un’ex dogana, ospiterà una scultura dedicata al presidente e diventerà la “Domus Ciampi” dove studiare e ricordare anche in futuro la sua figura». L’idea ha riscosso entusiasmo ed elogi da parte di molti rappresentanti della cultura locale, di associazioni come Rotary e Lions e di Paolo Ciampi, il nipote del presidente che vive in città e ha espresso sdegno per la bocciatura in consiglio comunale.
Il nascente comitato sta interpellando anche istituzioni nazionali. Ci sono stati contatti positivi con la Banca d’Italia, l’università di Pisa, la Normale (dove Ciampi ha studiato) e la Scuola superiore Sant’Anna. A favore del comitato anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella che per primo ha dedicato un luogo a Carlo Azeglio. «È un’iniziativa da incoraggiare perché nasce dal cuore della città — commenta —. Livorno non può ignorare o dimenticare uno dei suoi figli più illustri. La memoria è storia e la storia è identità. Che piaccia o no, Ciampi, la sua vita, le sue azioni, sono un pezzo della storia e dell’identità di Livorno». L’officina per la Domus Ciampi è già al lavoro. E la scultura del maestro Vinciguerra (le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo) sta per essere ultimata. «Ho conosciuto il Presidente che mi ha onorato di patrocinare una mia mostra — spiega l’artista — e da livornese sono rimasto offeso dal “no” all’intitolazione della Rotonda. Mi sono messo a lavorare per onorarlo con qualcosa di bello. Ciampi è una parte di Livorno e nella mia opera cercherò di ricordarlo a tutti».