Nuovo appello di Malagò: «Rinviate le elezioni»
Èuna corsa all’ultimo respiro. Bluff, intrighi, complotti. Le elezioni federali sono come una partita di poker. Damiano Tommasi ha rilanciato la sfida: «Nessun passo indietro». L’imperscrutabile presidente dei calciatori tiene aperto il ventaglio delle ipotesi e nessuno ha capito cosa intenda realmente fare. Lo deciderà stasera, nella lunga notte prima degli esami, quando riunirà a Fiumicino i 52 delegati assembleari dell’Aic. Mentre Malagò insiste: rinviate le elezioni e votate tra 90 giorni. Lo ha ribadito ai tre candidati nella conference call di ieri. «Auspico il rinvio come il 90 per cento degli italiani. Da parte di Tommasi, Gravina e Sibilia può esserci la disponibilità a rivedere le proprie posizioni, ma prima di decidere dovranno parlare con i rispettivi delegati». Con tre candidati il rischio di ingovernabilità è altissimo e «il calcio non andrebbe da nessuna parte», ha aggiunto Malagò, che ha convocato l’1 marzo la Giunta straordinaria per l’eventuale commissariamento della Figc. Il voto dell’Aic è decisivo. Ulivieri ha provato a mettere lo sfuggente capo dei calciatori con le spalle al muro: «Dopo l’incontro con Gravina, Tommasi e una parte di serie A il quadro è chiaro». Damiano può andare con Gravina in un ticket con allenatori e arbitri, oppure correre da solo. C’è chi lavora anche per una sorprendente alleanza Aic-Dilettanti con Tommasi presidente. Sibilia però non ci sta. È sempre convinto di vincere, soprattutto se i calciatori correranno da soli.