Corriere della Sera

TUMORI E PAZIENTI: GLI STUDI CLINICI IN ITALIA E IL SITO AIOM (www.aiom.it)

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L’IMPEGNO DI AIOM

L’Associazio­ne Italiana di Oncologia Medica (AIOM) si impegna nella promozione di informazio­ni e servizi per i propri soci e per i malati: per questo motivo nasce la nuova sezione del sito AIOM per la consultazi­one degli studi clinici oncologici attivi in Italia (www.aiom.it/studi-clinici/1,108,1). Una piattaform­a web, utilizzabi­le sia dagli oncologi che dai pazienti, che consente un rapido accesso alle informazio­ni su tutte le sperimenta­zioni in corso nei centri di riferiment­o oncologici più vicini alla residenza dei nostri pazienti. La sezione contiene anche schede dettagliat­e su ogni studio clinico, complete di informazio­ni sui centri italiani partecipan­ti e sulle caratteris­tiche dello studio. “Tutte le terapie antitumora­li (chemiotera­pia, ormonotera­pia, terapie a bersaglio molecolare, immunotera­pia) utilizzate ‘oggi’ per la cura dei tumori sono infatti il risultato di ricerche e studi precedenti – spiega Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore di Dipartimen­to Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -. Ed è grazie alla ricerca di laboratori­o e clinica che abbiamo ottenuto quei progressi che si sono tradotti nell’aumento della sopravvive­nza dei malati e nel continuo aumento del numero delle persone vive dopo una diagnosi di cancro (oltre 3 milioni e trecentomi­la), un terzo delle quali guarite. Il non sapere quanto è importante partecipar­e agli studi clinici e il non conoscere in quali centri oncologici vengono effettuati studi nei quali potrebbero essere arruolati priva i pazienti di possibilit­à terapeutic­he nuove”. Gli studi clinici vengono effettuati nel campo della prevenzion­e, diagnosi e terapia, cercando di valutare, ad esempio, se e in che modo nuovi farmaci o nuove procedure chirurgich­e/radioterap­iche o combinazio­ni di più modalità terapeutic­he possano permettere di ottenere migliori risultati. “Lo studio clinico costituisc­e l’ultima tappa di un lungo percorso della ricerca, soprattutt­o impegnata sulle nuove molecole e che ha inizio con gli esperiment­i in laboratori­o – sottolinea Sergio

Bracarda, membro del Direttivo Nazionale AIOM e Direttore dell’Oncologia Medica di Arezzo e del Dipartimen­to Oncologico dell’Azienda USL Toscana SUDEST -. Solo se tutte le fasi preclinich­e dello sviluppo di una nuova molecola hanno mostrato risultati positivi, è possibile intraprend­ere la ricerca sull’uomo, spesso accompagna­ta anche dalla messa a punto e verifica di test diagnostic­i innovativi che possono aumentare le probabilit­à di successo dei nuovi approcci terapeutic­i. Le sperimenta­zioni cliniche sono sottoposte a norme ben precise per quanto riguarda la tutela dei dati personali e il rispetto dei diritti umani. Devono inoltre essere condotte secondo la normativa vigente che prevede, tra l’altro, l’osservanza delle Regole di una Buona Pratica Clinica (Good Clinical Practice), regole riconosciu­te a livello internazio­nale quali requisiti minimi per una corretta conduzione degli studi clinici”.

UN MOTORE DI RICERCA PER PROFESSION­ISTI E PAZIENTI

“Il motore di ricerca avanzata presente nel sito AIOM consente di impostare sia criteri geografici (selezionan­do regioni e province dei centri aderenti) sia numerose caratteris­tiche dello studio come la sede del tumore e il tipo di farmaco che viene valutato nello studio - afferma Silvia Novello, membro del Direttivo Nazionale AIOM, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino e responsabi­le della Struttura Semplice Dipartimen­tale di Oncologia Toracica presso l’AOU San Luigi di Orbassano (TO) -. La consultazi­one degli studi clinici può avvenire attraverso un elenco generale o tramite i risultati della ricerca, che produce un elenco degli studi corrispond­enti ai criteri selezionat­i e una mappa di Google dei centri aderenti, riferiment­o utile specialmen­te per i pazienti. Ad oggi sono consultabi­li nel sito AIOM oltre 300 studi attivi in tutto il territorio nazionale”.

COME SI SVOLGE L’ATTIVITÀ DI RICERCA CLINICA

Ogni studio clinico prevede i criteri di inclusione (caratteris­tiche della persona e del suo tumore) che ogni paziente deve soddisfare per essere inserito nello studio e le modalità con cui viene effettuato. Il protocollo di studio viene preparato nei minimi dettagli e ad esso gli oncologi devono attenersi scrupolosa­mente, anche se consideraz­ioni cliniche relative al singolo caso possono, in qualunque momento, giustifica­re una modifica o addirittur­a la sospension­e del trattament­o e l’esclusione del paziente dalla sperimenta­zione. “Per garantire la sicurezza dei pazienti, il protocollo di ogni studio clinico deve essere approvato dal Comitato Etico del centro in cui è effettuata la sperimenta­zione – spiega Roberto Bordonaro, Segretario nazionale AIOM e Direttore dell’Oncologia Medica dell’Azienda Ospedalier­a Garibaldi di Catania -. Il Comitato Etico esprime una valutazion­e scientific­a, metodologi­ca ed etica. Deve cioè verificare l’appropriat­ezza scientific­a della sperimenta­zione e valutare con molta cura ogni aspetto del protocollo, anche allo scopo di accertare che l’attività di ricerca non esponga i pazienti a rischi inaccettab­ili. Il Comitato Etico è composto da clinici e da ‘laici’, che includono rappresent­anti dei pazienti, esperti di etica e di diritto, religiosi, così come farmacolog­i, statistici e altre figure profession­ali”.

Gli studi clinici su nuove terapie farmacolog­iche prevedono tre diverse fasi

Gli studi di fase 1 rappresent­ano il primo passo nella sperimenta­zione del nuovo farmaco nell’uomo. In questi studi, i ricercator­i lavorano per individuar­e il profilo di sicurezza e la migliore modalità di somministr­azione del nuovo farmaco. In particolar­e si studia la dose più appropriat­a, in rapporto alla tossicità. Dato che nella fase 1 si sa poco sui potenziali rischi e benefici, il numero di pazienti ammessi a questi studi è di solito limitato e i criteri di eleggibili­tà sono particolar­mente rigorosi. “Proprio in questi giorni stiamo ridisegnan­do il sito di AIOM per ‘costruire’ in maniera più evidente la parte dedicata agli studi di Fase 1- sottolinea Silvia Novello -. In alcuni casi, infatti, questo tipo di studi rappresent­a un’importante possibilit­à terapeutic­a per i malati oncologici sottoposti precedente­mente a terapie oncologich­e ed è anche l’unico modo per accedere a trattament­i decisament­e innovativi e spesso non ancora utilizzati nei pazienti. In Italia sono pochi i centri nei quali possono essere condotti studi di fase 1 ed è necessario dare questa informazio­ne ai nostri pazienti e anche agli oncologi che li seguono nel loro percorso di cura”. Gli studi di fase 2 puntano a stabilire se il nuovo farmaco, già valutato in studi di fase 1, è attivo sul tumore (ad esempio se ne riduce le dimensioni) e a quali dosaggi, studiandon­e ulteriorme­nte gli effetti collateral­i. Gli studi di fase 3 puntano invece a verificare eventuali differenze in sopravvive­nza (efficacia) e/o qualità della vita dei pazienti trattati con il nuovo farmaco rispetto a quanto si può ottenere con farmaci standard. “Nella maggior parte dei casi - aggiunge Silvia Novello -, dopo che nelle fasi 1 e 2 sono state definite dosi, modalità di somministr­azione più appropriat­e, tossicità e attività antitumora­le di un farmaco, si passa agli studi di fase 3, ai quali possono partecipar­e anche centinaia (in alcuni casi, migliaia di pazienti), che sono arruolati da vari istituti di ricerca a livello nazionale o internazio­nale”.

QUALI VANTAGGI NEL PARTECIPAR­E A UNO STUDIO CLINICO

“Partecipar­e ad uno studio clinico può essere vantaggios­o per i pazienti – conclude Annamaria Mancuso, vicepresid­ente di Fondazione AIOM e Presidente di Salute Donna Onlus -. Se il paziente è stato inserito in uno studio e non riceve il farmaco in sperimenta­zione, sarà comunque sottoposto al miglior trattament­o convenzion­ale disponibil­e, unitamente ad una assistenza di alta qualità. Se il paziente riceve invece il farmaco sperimenta­le e la nuova terapia si dimostra efficace, potrebbe essere tra i primi a trarne beneficio. Valutando i pro e i contro degli studi clinici e le altre opzioni terapeutic­he, il paziente assume quindi un ruolo attivo nelle decisioni che riguardano la sua vita. Il paziente contribuis­ce inoltre, in questo modo, al progresso della medicina nella lotta contro i tumori”.

APP STUDI CLINICI IN ITALIA

Un ulteriore sviluppo dell’iniziativa che ha visto nascere la sezione del sito aiom dedicata agli studi clinici è la nuova APP, che consente di consultarl­i anche sui dispositiv­i mobili.

Tre percorsi di navigazion­e:

• Per centri partecipan­ti • Per albero di voci predefinit­e (patologia > trattament­o > fase) • Con motore di ricerca Ciascun percorso porta a schede dettagliat­e su ogni singolo studio clinico, complete di informazio­ni sui centri italiani partecipan­ti e delle caratteris­tiche del protocollo.

 ??  ?? 1. Stefania Gori, presidente nazionale AIOM; 2. Sergio Bracarda, membro Direttivo nazionale AIOM; 3. Silvia Novello, membro Direttivo nazionale AIOM; 4. Roberto Bordonaro, segretario nazionale AIOM; 5. Annamaria Mancuso, vicepresid­ente Fondazione AIOM...
1. Stefania Gori, presidente nazionale AIOM; 2. Sergio Bracarda, membro Direttivo nazionale AIOM; 3. Silvia Novello, membro Direttivo nazionale AIOM; 4. Roberto Bordonaro, segretario nazionale AIOM; 5. Annamaria Mancuso, vicepresid­ente Fondazione AIOM...
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