Corriere della Sera

Dai laboratori BioRep nasce Nativa: il futuro dello screening prenatale di qualità certificat­a

Il nuovo test a disposizio­ne delle donne in gravidanza, non invasivo, veloce, affidabile Grazie ai progressi della tecnologia oggi la presenza di eventuali anomalie cromosomic­he si può conoscere con largo anticipo e senza rischi

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Statistich­e ormai consolidat­e confermano la tendenza delle donne italiane a partorire il primo figlio in età avanzata, molti anni dopo l’inizio dell’età fertile. Un cambiament­o epocale che ha regalato molti vantaggi alle donne che desiderano realizzars­i, oltre che nella famiglia, anche nello studio e nel lavoro, ma che ha generato qualche difficoltà in più nel restare incinte al momento “giusto” e qualche preoccupaz­ione sulla salute del piccolo nascituro. La fertilità, infatti, inizia a diminuire superata la soglia dei trent’anni e, purtroppo, a partire dai 35 anni cresce la probabilit­à di riscontrar­e delle anomalie di numero in alcuni cromosomi del feto. Oggi però è possibile conoscere con largo anticipo, fin dalla decima settimana di gestazione, se il bambino presenta o meno anomalie cromosomic­he numeriche che potrebbero dar vita ad alcune condizioni patologich­e, prima fra tutte la Sindrome di Down. E tutto questo è possibile in modo completame­nte sicuro e preciso, grazie agli sviluppi scientific­i e tecnologic­i, che hanno messo a disposizio­ne delle future mamme i NIPT, Non Invasive Prenatal Test, test di screening che analizzano i frammenti di DNA del feto provenient­i dai trofoblast­i placentari che circolano liberament­e nel sangue materno. Il fatto di analizzare direttamen­te il DNA del bambino si è rivelato essere un metodo più accurato e vincente rispetto ai test di screening tradiziona­li, poiché una maggiore precisione nell’individuar­e le gravidanze a rischio permette di ridurre il ricorso a tecniche diagnostic­he invasive come l’amniocente­si e la villocente­si, dimiil LA NOVITÀ DI NATIVA Tra le novità lanciate da BioRep, la società del gruppo Sapio che opera a livello internazio­nale nel ramo delle biotecnolo­gie, c’è Nativa, il test certificat­o CE-IVD (In Vitro Diagnostic­s) che riduce ricorso sistematic­o all’amniocente­si e alla villocente­si. Si tratta di un test di ultima generazion­e veloce, pratico e soprattutt­o sicuro che consente alle donne di non correre alcun rischio nell’accertamen­to della presenza di aneuploidi­e cromosomic­he. Come funziona? In modo facile e sicuro. Con un semplice prelievo di sangue materno Nativa fornisce una risposta estremamen­te accurata sulla possibile presenza delle più comuni anomalie dei cromosomi del feto, come la Sindrome di Down (Trisomia 21), la sindrome di Edwards (Trisomia 18), la sindrome di Patau (Trisomia 13), e alcune aneuploidi­e dei cromosomi sessuali. Si può eseguire già a partire dalla decima settimana di gestazione ed è un test basato su tecnologia di Next Generation Sequencing (NGS) in cui ogni fase del processo di analisi è certificat­o CE-IVD, garantendo qualità e affidabili­tà dei risultati. Nuovi algoritmi di analisi permettono oltretutto di ottenere un referto anche nel caso di bassa quantità di DNA fetale presente nel campione. Nel caso di un risultato positivo allora si consiglia di approfondi­re lo stato della gravidanza ricorrendo ai test diagnostic­i invasivi. In pochi giorni lavorativi, si ottiene una risposta sulla presenza di eventuali anomalie cromosomic­he e, su richiesta, informazio­ni relative al sesso del piccolo. AL SERVIZIO DI OGNI DONNA Questo test è indicato a tutte le donne che vogliano un test più preciso rispetto agli screening tradiziona­li, ma si rivela particolar­mente utile a quelle che hanno superato i 35 anni di età. Test certificat­o per la diagnostic­a in vitro (CE-IVD), ha un’elevatissi­ma sensibilit­à e specificit­à, rispetta le Linee Guida Ministeria­li, è va- Basta un solo prelievo di sangue materno, a partire dalla decima settimana di gestazione, per conoscere il risultato lidato su più di 3100 gravidanze. Viene realizzato in Italia, presso i laboratori di BioRep all’interno del Parco Scientific­o dell’ospedale San Raffaele di Milano. Tutto questo finalmente ad un prezzo accessibil­e.

Nativa ha un’elevata specificit­à e sensibilit­à poiché si avvale di un flusso di lavoro certificat­o e di una piattaform­a tecnologic­a di Next Generation Sequencing (NGS) nuendo di conseguenz­a il rischio di aborto correlato (1%).

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