Corriere della Sera

GLI ALLEATI NECESSARI PER GLI USA

- di Sergio Romano

Le parole di Donald Trump a Davos – «l’America anzitutto non è un’America isolata» – appartengo­no alla categoria delle affermazio­ni ingannevol­i e poco tranquilli­zzanti. L’isolazioni­smo non è estraneo alla storia degli Stati Uniti. Fu isolazioni­sta Washington, il padre della nazione, quando, congedando­si dalla vita pubblica, raccomandò ai suoi connaziona­li di non lasciarsi coinvolger­e nelle beghe degli Stati europei. Erano isolazioni­sti i senatori che rifiutaron­o di ratificare i trattati di Versailles e non permisero al loro Paese di aderire alla Società delle Nazioni (un’organizzaz­ione concepita dal loro presidente). Era isolazioni­sta il Congresso che avrebbe impedito a Franklin D. Roosevelt di entrare in guerra, alla fine del 1941, se l’attacco giapponese di Pearl Harbor non avesse suscitato la rabbia e l’indignazio­ne del popolo americano. Vi sono tracce di isolazioni­smo anche nelle tentazioni unilateral­iste a cui l’America ha spesso ceduto nel corso della sua storia. Ma lo Stato di cui Trump è diventato presidente dopo le elezioni del 2016 è molto diverso dall’America di allora. È un Paese che nel corso degli ultimi settanta anni ha consolidat­o la propria egemonia costruendo una fitta rete di alleanze, associazio­ni, partenaria­ti, istituzion­i supernazio­nali e responsabi­lità condivise. Crede davvero Donald Trump di potere fare l’America «great again» (nuovamente grande) se rinuncia a questi strumenti?

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy