Facebook: avvertiremo chi condivide notizie false
Il vicepresidente «Non decidiamo cosa è falso, ma vogliamo favorire un dibattito di qualità»
La campagna elettorale italiana inizia anche per Facebook. Il social interviene sulle fake news, protagoniste del dibattito nostrano da mesi fra report ad hoc (del Pd) e schermaglie fra i partiti. Con la collaborazione di Pagella Politica, proverà a identificare le falsità, segnalarle a chi le ha condivise, renderle poco visibili e affiancarle a una ricostruzione più oggettiva possibile.
«Non è nostro compito decidere cosa sia vero e cosa sia falso, ma lavorare con terze parti indipendenti e neutrali per contribuire a un dibattito di qualità», dichiara al
Corriere il vicepresidente della Public policy di Facebook in Europa Richard Allan nell’annunciare la novità già attiva in Francia, Germania, Olanda e Stati Uniti. Si parte tra una settimana. I cinque factchecker del sito agiranno su due fronti: analizzare le segnalazioni degli utenti su Facebook — che in Paesi come l’Olanda non sono andate oltre le centinaia — e individuare materiale controverso. Quanto ritenuto falso non sarà contrassegnato come tale, come avveniva in una
prima fase: «Portavamo ancora più clic alle falsità. Chi è convinto di qualcosa, se allertato così, pensa di essere vittima di un complotto (la valutazione coincide con i dati Censis, secondo cui il 44 per cento dei giovani ritiene che le fake news siano una macchinazione dell’élite per ottenere potere online, ndr)».
Verranno analizzati solo i link agli articoli. Esclusi i «meme» (foto con frasi evocative). Facebook, prosegue Allan, vigilerà con attenzione anche sui profili falsi, come avvenuto con conseguenti rimozioni in Germania e Francia. Sul tema delle identità fasulle online (su Twitter), dopo un’inchiesta del New York
Times, è intanto partita un’indagine dello Stato di New York.
Sull’«asse online» di 5 Stelle-Lega, evidenziata in novembre dal Nyt, Allan alza le mani: «Se gli italiani sono preoccupati dell’attività dei partiti italiani devono rivolgersi alle autorità». E sulla possibilità di segnalare le fake news alla Polizia: «Ha senso se i contenuti sono illegali, ma non dovrebbero essere loro a decidere cosa è falso».