Corriere della Sera

«Ero per Matteo e ora corro nel suo collegio Che problema è cambiare idea?»

- Alessandro Trocino

«Scusi, non posso parlare. Ma poi che problema c’è?». Nicola Cecchi è preso alla sprovvista dalla chiamata, ma i 5 Stelle non saranno da meno nell’apprendere che il loro candidato nel collegio uninominal­e 1 di Firenze per il Senato, sfidante nientedime­no che di Matteo Renzi, è un ex iscritto al Pd.

Avvocato, come che problema c’è? I 5 Stelle su questo sono piuttosto sensibili. Di Maio lo sapeva?

«Lui non lo so, non gli ho mai parlato. Ma il parlamenta­re, non le dico chi è, che mi ha chiesto di candidarmi, sì».

Dunque, per lei nessun problema.

«Rivendico il diritto a cambiare idea».

Nel 2016 lei non solo era iscritto al Pd ma scriveva post facendo campagna per il sì al referendum. I 5 Stelle, ai tempi, le avrebbero lanciato una fatwa.

«Guardi, era un anno, un anno e mezzo fa. Allora la pensavo così, poi ho cambiato idea. Si può, no?».

Certo, ma militare nel Pd e per il sì al referendum e pochi mesi dopo candidarsi con il M5S è un po’ forte.

«Non mi pare. Ho valutato, riflettuto e ho pensato che le mie idee coincidono con gran parte delle cose che dicono i 5 Stelle».

Lei sfiderà Renzi. Ma nel 2016 era il suo segretario. Cosa pensa di lui ora?

«Lei mi è simpatico, ma ora è una domanda troppo complessa. Avrei tanta voglia di risponderl­e, ma non posso».

Facciamo così: lei era renziano?

«Beh, mi pare che l’identifica­zione tra Pd e il suo segretario sia molto forte. Mi pare evidente che ci fosse una mia adesione alle sue idee».

Dunque era renziano e filo referendar­io e ora non lo è più.

«Ho cambiato idea, sì. Se li conosci, poi li eviti».

Sul suo Fb c’è una vignetta: con l’arresto di Marra anche i 5 Stelle entrano in politica. E poi un articolo del Post che chiede: i 5 Stelle sono fuorilegge?

«Cosa vuole che le dica, non li ricordo. Ma sui social si scherza».

Cosa le piace del Movimento?

«La concretezz­a, la passione, l’onestà, la pulizia morale. Ho visto Di Maio parlare a Firenze e mi ha fatto un’eccellente impression­e».

Lei ha vissuto a Cuba ed è avvocato. Che contributo pensa di poter dare ai 5 Stelle in Parlamento?

«Ho fatto il presidente della Camera di commercio italo-cubana per cinque anni e ho vissuto qualche anno là. Ma ho lavorato anche in Regione. Spero di poter dare il mio contributo di competenza e di serietà».

Sicuro che il Movimento non ci ripenserà?

«E perché dovrebbe?».

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