Le sfide (a distanza) dei leader nei collegi
Il leghista no euro affronta Renzi Sgarbi contro Di Maio nella sua Pomigliano Duello Casini-Errani
Nessuno dei big è sceso in campo contro il presidente del Consiglio. Al centro di Roma, Paolo Gentiloni verrà «sfidato» da tre candidati di testimonianza: un azionista tradito da Banca Etruria, il grillino Angiolino Cirulli, il democristiano Luciano Ciocchetti per il centrodestra e il vicepresidente dell’Arci Filippo Miraglia del partito di Pietro Grasso. «Io sono un umile servitore del territorio... è chiaro che non ho la visibilità del premier», allarga le braccia Ciocchetti che infatti è radicato in altre zone della Capitale. «Storicamente l’Arci ha più circoli in altre regioni...», si consola Miraglia. E così nel collegio Roma 1 (Camera) l’unico non paracadutato è proprio Gentiloni che qui abita e lavora.
A Milano 1 (Camera), nella cerchia della seconda circonvallazione, si prevede un’accesa partita tra due candidati lombardi doc: Bruno Tabacci (+Europa) già assessore della giunta Pisapia, per il centrosinistra, e Cristina Rossello, l’avvocato di Silvio Berlusconi nella causa di divorzio con Veronica che siede anche nel cda di Mondadori. La terza candidata, la presidente della Camera Laura Boldrini (Leu), si sta trasferendo a Milano per la campagna che la vede capolista anche nei collegi plurinominali dell’hinterland. Per i grillini c’è Alberto Bonisoli. Osserva Tabacci: «La vocazione di Milano è l’Europa e su questo ci giochiamo il seggio».
Lo sfidante di Matteo Renzi, nel collegio senatoriale blindatissimo di Firenze, si chiama Alberto Bagnai: è un economista fiorentino «anti euro» cooptato da Matteo Salvini per insidiare l’ex sindaco della città, che avrà a che fare anche con il grillino Nicola Cecchi: «L’obiettivo è creare un modello più efficiente per rapportarsi con le istituzioni europee», argomenta Bagnai. Anche nella vicina Siena, c’è un altro leghista in campo contro il Pd. Il professore «anti Ue» Claudio Borghi sfida il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ha accettato di «metterci la faccia» nel collegio del Monte dei Paschi: «Per me gli argomenti saranno facili in una città umiliata che potrebbe aver voglia di rivalsa». E l’onda verde della Lega, che in Toscana ha monopolizzato le sfide forti, prosegue a Pisa contro l’ex sindaco Paolo Fontanelli (Leu) e la ministra Valeria Fedeli (Pd).
A Bolzano c’è l’unica sfida rilevante, tutta al femminile, tra Forza Italia e Pd. Nel collegio blindato riservato alla sottosegretaria Maria Elena Boschi è scesa in campo la pasionaria Michaela Biancofiore: «Con Maria Elena siamo anche amiche», ha rivelato la deputata azzurra. Entrambe, comunque, godono ampio paracadute nel proporzionale.
A Reggio Emilia Graziano Delrio (Pd) è insidiato da Agnese Zaghi della Lega: «È un onore ripartire dalla propria città e dalla propria comunità», dice il ministro. A Modena si sfidano la ministra Beatrice Lorenzin («Mi sono candidata per il centrosinistra in una città simbolo della produttività italiana...») e Cecilia Guerra di Leu. Che punta sui delusi a sinistra: «Il Pd lo ritiene un collegio sicuro ma precipitare qui una persona estranea mi sembra una mossa azzardata». A Bologna, poi, si gioca il big match al Senato tra Pier Ferdinando Casini (centrosinistra) e l’ex governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani: «Sono sereno, non ho avversari... Io stimo Errani, sono stato il primo a complimentarmi quando fu nominato commissario al terremoto», spiega Casini. Ma tra i due si affacciano Elisabetta Brunelli (civica di Forza Italia) e la senatrice Michela Montevecchi (M5S).
A Pomigliano d’Arco, il critico d’arte Vittorio Sgarbi (FI) darà l’assalto al fortino di Luigi Di Maio. A Lecce, l’ex Cgil Teresa Bellanova (Pd) ha avuto il mandato di impedire il ritorno di D’Alema in Parlamento. Lei però si schermisce «Mi candido nella mia terra non contro qualcuno ma forte dell’impegno di questi anni».