Corriere della Sera

La app per tenersi in forma lascia scie che svelano le basi militari segrete

Allerta del Pentagono: dalla Somalia allo Yemen, sicurezza a rischio

- di Massimo Gaggi

Paradossal­e: l’uso di NEW YORK tecnologie apparentem­ente innocue — la misurazion­e digitale dei percorsi di jogging per perdere peso — ha messo i nemici dell’America e dei suoi alleati in grado di localizzar­e basi militari segrete, scoprire safe house della Cia (rifugi in territori remoti e ostili), o di intercetta­re i movimenti dei commando delle forze speciali. E la diffusione di questi strumenti fra le truppe non solo non era vietato, ma era stato addirittur­a promosso dal Pentagono, preoccupat­o dall’obesità che minaccia anche i suoi soldati.

Una storia fin troppo nota che si ripete: diffusione senza controllo di strumenti sofisticat­i, seducenti, apparentem­ente innocenti coi quali le aziende tecnologic­he raccolgono un’infinità di dati sui comportame­nti dei loro utenti. Finché ad andarci di mezzo è la privacy dei cittadini, il governo (almeno negli Stati Uniti) non si muove. Poi queste aziende entrano inavvertit­amente nel campo della sicurezza nazionale e allora si scatena il finimondo.

È quanto sta accadendo con gli strumenti, ormai inseriti in qualunque smartphone ma anche in ogni misuratore del fitness (soprattutt­o bracciali), che tracciano i percorsi fatti da ogni singolo utente, monitorati via satellite. Parliamo di apparecchi disponibil­i ovunque, come quelli delle società Fitbit o Jawbone. I percorsi dei loro clienti vengono registrati e proiettati sulla Global Health Map redatta da Strava, una società specializz­ata nello sfruttamen­to delle tecnologie legate al sistema satellitar­e Gps. Strava ha 27 milioni di utenti e pubblica i loro percorsi, ma esclude la possibilit­à di accoppiarl­i all’identità di chi è associato al servizio.

Nessun problema per le mappe dei Paesi sviluppati: America ed Europa appaiono come enormi macchie luminose attraversa­te da milioni di jogger che cercano di perdere chili. Ma le cose cambiano quando ci spostiamo in zone remote dove nessun residente locale usa tecnologie di misurazion­e del fitness.

Una traccia luminosa in pieno deserto, sui monti dell’Afghanista­n o in Somalia, consente di identifica­re con ogni probabilit­à una base americana o dei suoi alleati. Dalle tracce (accurate anche se non vengono fornite in tempo reale) si possono ricostruir­e i percorsi fatti per tenersi in forma (corse all’interno della base o attorno al suo perimetro), ma anche gli itinerari seguiti durante le perlustraz­ioni o quelli usati per rifornire le basi.

Il primo ad accorgerse­ne è stato Nathan Ruser, uno studioso di problemi di sicurezza. I più rapidi a intervenir­e, vietando ai loro soldati di usare questa tecnologia, sono stati gli australian­i.

Ora anche l’esercito americano prende provvedime­nti analoghi, ma disattivar­e queste funzioni maneggiand­o i

privacy settings, come propone Strava, può non bastare. Alcuni giornalist­i hanno infatti verificato che basta accedere al servizio da un altro apparecchi­o per creare una nuova connession­e che cancella tutte le protezioni disposte dall’utente. Solo i marines, oggi, impongono un divieto assoluto di portare con sé questo tipo di apparecchi.

Gli esperti che hanno analizzato le mappe sono stati in grado, ad esempio, di individuar­e, con queste tracce luminose, una possibile safe

house della Cia a Mogadiscio, in Somalia, una base delle truppe speciali Usa nel Sahel africano e una postazione di missili antimissil­e Patriot nello Yemen.

Le insidie informatic­he sono, insomma, sempre più diffuse, come ben sanno i russi: la loro presenza in Siria e anche in Ucraina è stata rivelata dalle comunicazi­oni dei loro soldati sui social network prima che dai satelliti-spia Usa. Devono saperlo bene anche gli iraniani: dalle mappe della Siria non emergono dati sulle loro basi. O non si curano del fitness o sono più prudenti.

 ??  ?? Mappa del calore Il Gchq (Government Communicat­ion s Headquarte­rs), a Cheltenham nel Regno Unito, è uno dei siti sensibili «circondati» dalle traiettori­e registrate dai Gps degli utenti di Strava: spie e analisti dell’intelligen­ce corrono nella zona...
Mappa del calore Il Gchq (Government Communicat­ion s Headquarte­rs), a Cheltenham nel Regno Unito, è uno dei siti sensibili «circondati» dalle traiettori­e registrate dai Gps degli utenti di Strava: spie e analisti dell’intelligen­ce corrono nella zona...

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