Corriere della Sera

Longo Borghini: «La uso sempre Incredibil­e che qualcuno ora sia nei guai»

- Marco Bonarrigo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Sono abbonata a Strava da sei anni. È un gran sistema per scoprire nuovi percorsi e condivider­e i propri in ogni angolo del mondo. Mai avrei pensato che qualcuno potesse finire nei guai per questo». Sorride Elisa Longo Borghini, agente della polizia di Stato e campioness­a tra le più grandi del ciclismo femminile italiano. Ventisei anni, ossolana, bronzo nella prova su strada ai Giochi olimpici di Rio, Elisa ha già vinto quasi tutte le classiche internazio­nali delle due ruote. Il suo profilo Strava (seguito da 3.066 fan) registra 64 mila chilometri pedalati in 844 allenament­i diversi in tutti i cinque continenti. L’ultimo ieri mattina a Gran Canaria, dove si trova in ritiro invernale con le compagne: 108 chilometri con quasi duemila metri di dislivello in poco meno di quattro ore. «Ho scoperto Strava — spiega Elisa — cercando informazio­ni sul percorso di una gara in una regione dell’Australia dove non ero mai stata. Strava è una miniera d’oro: non solo ti mostra ogni curva o pendenza della strada anche nelle zone meno conosciute del pianeta ma ti permette anche di capire come l’hanno affrontata migliaia di altri ciclisti, compresi molti profession­isti come me o Vincenzo Nibali. Da cinque anni condivido i miei percorsi di allenament­o e di gara nascondend­o al pubblico solo i dati più sensibili come frequenza cardiaca e potenza. Non mi va di mettermi troppo in mostra, ma mi piace far vedere dove sono e cosa faccio. Postare un allenament­o è sempliciss­imo, se c’è connession­e Internet lo si può fare direttamen­te dalla bici. Se uso Strava per vedere come si allenano le mie avversarie? Io no, loro non so!».

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