La Senna in piena e la paura di Parigi «Salvi, per adesso»
Raggiunto il picco. Danni per i locali
L’inondazione del secolo, simile a quella del 1910 e temuta da anni ormai, non c’è stata. La Senna ha raggiunto il livello massimo dentro Parigi la scorsa notte, si è fermata a 5 metri e 84 centimetri e poi ha cominciato lentamente a scendere. Nel 2016 il fiume superò i 6 metri e provocò qualche danno nelle case al pianterreno del XVI arrondissement; quest’anno ha invaso la zona pedonale che va dal museo d’Orsay alla torre Eiffel, ma senza provocare troppi guasti.
In città le conseguenze più gravi le hanno patite i gestori dei battelli-ristoranti e dei bateaux-mouches che di solito percorrono la Senna. «Un mese di piena in gennaio rappresenta una perdita di 200 mila euro di giro d’affari — ha detto a Europe 1 Alexandre Chardonnet, direttore del battello Le Calife —. Siamo assicurati in caso di avaria ma non contro l’aumento del livello delle acque».
Nel marzo del 2016 si è svolta una gigantesca esercitazione per preparare la città alla piena del secolo «che prima o poi arriverà», dicono le autorità. Lo stato dei terreni nella regione Île-de-France, lo scioglimento delle nevi e il riscaldamento climatico lasciano prevedere un evento catastrofico che riguarderà cinque milioni di persone, delle quali 500 mila da evacuare, e possibili danni per 30 miliardi di euro.
In attesa di quell’evento, stavolta Parigi è stata più o meno risparmiata ma non i suoi dintorni: 1.500 persone sono state evacuate in tutta la regione Île-de-France.