Commissione banche, è rottura sulle conclusioni
M5S: soluzioni non condivisibili. Salta l’idea del fondo per i risarcimenti. Resta l’ipotesi della Superprocura
I parlamentari del Movimento 5 Stelle giudicano la proposta «irricevibile», quelli di Liberi e Uguali avevano già fatto sapere che non avrebbero concesso il via libera. Rischia dunque di chiudersi senza accordo il lavoro della Commissione banche. Perché la relazione finale messa a punto dal presidente Pier Ferdinando Casini — facendo la sintesi delle proposte arrivate dai vari gruppi parlamentari — fa emergere la distanza tra i partiti nell’affrontare i motivi e soprattutto i rimedi per una crisi che ha coinvolto migliaia di risparmiatori. E perché si trasforma in materia di scontro da campagna elettorale. Non a caso non c’è alcun giudizio su quanto avvenuto in questi ultimi due anni e, come viene specificato nella premessa, «si è convenuto all’unanimità sull’esigenza di limitare la proposta conclusiva formulata dal Presidente ai soli aspetti di tipo “propositivo”». «Si tratta di una soluzione non condivisibile», anticipa Carlo Sibilia: «Il danno ai cittadini non deriva da una carenza di legge ma da un gigantesco conflitto di interessi tra politica e banche».
Le porte girevoli
I 5 stelle avevano chiesto il divieto di almeno 6 anni dal momento delle dimissioni per i dipendenti degli organi di vigilanza — ma anche di magistrati e ufficiali della guardia di finanza — per andare a lavorare per le “controllate”. Nella relazione si riconosce la necessità di porre «limiti più stringenti al fenomeno, anche per gli ex funzionari della Vigilanza che vadano in studi legali e società di consulenza». Ma si propone di applicare lo “sbarramento” a tre anni già previsto per i dipendenti pubblici per evitare i conflitti di interesse, sia pur non escludendo «un periodo di interdizione più lungo».
La Superprocura
Una delle contestazioni più gravi ai banchieri delle Popolari ha riguardato l’erogazione di finanziamenti condizionandoli all’acquisto di azioni o di obbligazioni della banca. Il “suggerimento” è di «prevedere la procedibilità d’ufficio per detti reati e per il reato di corruzione privata, se commessa in ambito bancario». Su questo e su altri aspetti «si ritiene che il futuro Parlamento nella sua autonomia dovrà valutare se il numero dei procedimenti in corso in tutta Italia, per fatti di rilevanti dimensioni, e la tipologia dei reati in questione, che raramente sono connotati da ramificazioni sul territorio e quindi dalla necessità di una costante messa in comune dei dati raccolti nelle indagini, richiedano la costituzione di una Procura nazionale».
Niente «fondo»
Tra le misure ritenute «indispensabili» dalle opposizioni c’era la creazione di un fondo destinato alle vittime dei dissesti delle banche. Il M5S voleva che fosse alimentato dal versamento di una parte dei compensi di manager e consiglieri di amministrazione da tenere a disposizione per i cinque anni successivi alla fine del mandato. Provvedimento evidentemente ritenuto non realizzabile e infatti nel testo finale non compare, mentre viene evidenziata la necessità di «approfondire se rafforzare il potere regolamentare alla Consob in modo da definire gli standard minimi di questionario e la determinazione di tagli minimi dei prodotti finanziari più rischiosi destinati al mercato retail da prevedersi via via più elevati con l’incremento del rischio».