Al Coni piace Costacurta insieme con Fabbricini Per la Nazionale avanza Mancini
Dodici anni fa il commissario portò polemiche e fortuna: con Guido Rossi al timone della Figc, eredità di Calciopoli, l’Italia nel 2006 conquistò il Mondiale. Stavolta non c’è alcunché da vincere, anche perché in Russia non ci saremo, ma qualcosa di importante da ricostruire: la struttura, l’organizzazione e le prospettive del nostro sport più popolare. Chi avrà il compito di farlo, o almeno di provarci?
Giovanni Malagò, il grande vincitore di questo lunedì dei lunghi coltelli, ha convocato per giovedì, ore 15, la riunione della giunta esecutiva del Coni, che servirà a ufficializzare l’arrivo del commissario straordinario e a deciderne il nome. Il numero uno dello sport italiano non giungerà impreparato all’evento, visto che dal giorno dell’eliminazione degli azzurri dal Mondiale caldeggia questa soluzione e ha ovviamente pensato — e probabilmente anche sondato — ai possibili candidati. Un’ipotesi credibile e accreditata conduce all’accoppiata Fabbricini & Costacurta: il segretario generale del Coni e l’ex difensore del Milan, oggi commentatore tv a Sky, godono di grande stima da parte di Malagò. Un ruolo di rilievo potrebbe averlo anche Albertini, possibile commissario oppure uomo forte all’interno del gruppo dirigente, il quale ha già esperienza ai massimi livelli della Federcalcio, avendo ricoperto le cariche di vicecommissario (proprio con Guido Rossi) e di vicepresidente (con Abete); non è escluso un coinvolgimento di Paolo Maldini. Ma alla fine il ruolo di commissa-
rio potrebbe anche andare allo stesso Malagò...
Potrebbero essere questi, dunque, gli uomini del nuovo inizio, perché è evidente che il commissario dovrà portare avanti modifiche basilari all’organizzazione della Figc (se possibile anche per quanto riguarda il peso attribuito alle componenti nell’elezione del presidente, con una rivalutazione del ruolo della serie A). Si annuncia dunque un commissariamento di lunga durata, perché il calcio così com’è oggi a Malagò non piace affatto. «Travolge, soffoca e coinvolge, nel bene e nel male, tutti gli sport, ma io ho il compito di sostenere anche le altre discipline», ha detto non a caso nel giorno dell’assemblea elettiva poi finita nel nulla, preferendo presentare Mauro Berruto come d.t. della Fitarco piuttosto che presenziare all’appuntamento di Fiumicino.
Una delle prime mosse del commissario, e forse la più attesa, sarà la scelta del nuovo allenatore della nazionale, fatto salvo che toccherà a Di Biagio guidare gli azzurri nelle amichevoli di marzo contro Inghilterra e Argentina. Un nome caldo è quello di Roberto Mancini, che ha già manifestato in modo chiaro la propria voglia di ricoprire quel ruolo. Se a questo si aggiunge il rapporto eccellente che lo lega a Malagò, il tecnico dello Zenit San Pietroburgo sembra oggi il favorito. Non va trascurata l’ipotesi Ancelotti. Più defilate appaiono le figure di Conte e Ranieri, che erano i candidati di Sibilia e Gravina.