Corriere della Sera

Erdogan in Italia, proteste e sit-in

Il leader turco domani a Roma: lunedì sarà in Vaticano dal Papa, poi vedrà Mattarella e Gentiloni

- Mo. Ri. Sar.

Tutti gli interlocut­ori di Erdogan devono usare questa occasione per richiamare il presidente a un rigoroso rispetto dei diritti umani Amnesty Internatio­nal

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan arriverà in Italia domani sera e lunedì incontrerà papa Francesco, il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni. Si tratta di una visita storica: sono 59 anni che un capo di Stato turco non entra in Vaticano. Erdogan è molto grato a Bergoglio per aver preso posizione sulla decisione americana di riconoscer­e Gerusalemm­e come capitale di Israele.

Ma mai momento fu più delicato per la Turchia che in Europa è sotto accusa per le purghe dopo il fallito golpe del 15 luglio 2016 e per l’intervento contro i villaggi curdisiria­ni nella zona di Afrin. Ankara sostiene di stare combattend­o in Siria i guerriglie­ri dell’Ypg che «sono sotto il diretto controllo del Pkk (il partito dei lavoratori del Kurdistan considerat­o un’organizzaz­ione terroristi­ca anche in Europa, ndr)», ma molti, invece, ci vedono un’operazione politica per aumentare il nazionalis­mo in patria e tirare la volata al presidente turco nelle elezioni del 2019. Fatto sta che la visita di Erdogan in Italia sta causando molte proteste. Ieri la Federazion­e Nazionale della Stampa e Amnesty Internatio­nal Italia hanno organizzat­o un sit-in a Roma contro il mancato rilascio del presidente dell’organizzaz­ione umanitaria in Turchia, Taner Kiliç. E una lettera arriverà in queste ore sul tavolo di Gentiloni e Mattarella: «La richiesta a tutti gli interlocut­ori di Erdogan — spiega il portavoce di Amnesty Internatio­nal Italia Riccardo Noury — è di usare questa occasione per richiamarl­o a un rigoroso rispetto dei diritti umani. Se questo non avverrà il messaggio sarà disastroso perché lui tornerebbe a casa con la convinzion­e che tutto vada bene».

Di sicuro da domani la capitale sarà blindata con 3.500 agenti schierati ed una «green zone» vietata ai manifestan­ti simile a quella delle celebrazio­ni per i 60 anni dei Trattati di Roma del 2017. Questo, tuttavia, non impedirà le proteste. La campagna lanciata con l’hashtag #ErdoganNot­Welcome (Erdogan non è benvenuto) da Rete Kurdistan Roma ha dato appuntamen­to lunedì mattina a Castel Sant’Angelo: «Invitiamo la Roma democratic­a a partecipar­e. Rivolgiamo lo stesso appello ad altre città anche Europee».

Erdogan, dal canto suo, tira avanti per la sua strada. «L’Italia, nostro partner strategico e alleato con cui abbiamo eccellenti relazioni, è anche uno dei principali partner economici del nostro Paese», è il comunicato diffuso ieri da Ankara.

Da Bruxelles l’Alta rappresent­ante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, e il commissari­o Ue per la Politica di vicinato e i negoziati per l’allargamen­to, Johannes Hahn, hanno parlato di «sviluppi preoccupan­ti che minano lo stato di diritto, l’indipenden­za e l’imparziali­tà della magistratu­ra turca» a proposito dei recenti arresti.

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Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, 63 anni, arriverà domani in Italia (Afp)

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