Belli e riciclabili, gli edifici che restano
Se la Storia non fa più paura, che entri pure in casa. Con mobili, ricordi e nuvole. Meglio se del Messico, dove le abitazioni, soprattutto da weekend, è come se fossero attraversate dal cielo.
Siamo a Tepoztlán, ai piedi delle montagne di El Tepozteco, nelle quali si specchia la casa di vetro e cemento dell’interior designer Martha Pérez e del suo compagno Adam. Esempio di nuovo e vintage (ceramica di Oaxaca e mobili in stile anni 50 del secolo scorso) fotografato a pagina 138 del primo numero dell’anno di Living, in edicola dal mercoledì 7 febbraio, al prezzo di 2 euro, con il Corriere della Sera.
Sia la casa messicana, sia l’appartamento parigino disegnato da Gherardo Felloni, e cover di Living, non lasciano dubbi: abbandonate le profezie di smaterializzazione delle nostre case. Perché continueranno ad essere calde e arredate dal design che ha fatto storia. Del resto, lo confermano gli esperti di futuro, intervistati da Living.
I sei super guru (non sveliamo il nome per non rovinare la sorpresa a pagina 87) immaginano un domani sempre più orientato verso l’Internet delle cose, ma dove ci sarà spazio per architetti e designer pronti a riempire quattro mura di oggetti belli e riciclati. Lo sanno bene quelli di Lagomorph Design, il team di falegnami e designer attivissimo a Chicago, città a cui è dedicato il design tour di Living, da approfondire, grattacielo dopo grattacielo, anche su living.corriere.it.