Corriere della Sera

Più timori sull’aumento dei tassi, Wall Street perde oltre 650 punti

Sulla Borsa Usa pesano anche i dati sui salari, in crescita del 2,9%. Piazza Affari cede l’1,4%

- Marco Sabella

Dopo mesi di rialzi generalizz­ati e apparentem­ente senza freni, le borse mondiali chiudono in ribasso la quinta settimana del nuovo anno. E anche a Wall Street, dopo un’infilata di record, i principali indici hanno registrato una giornata in forte calo con il Dow Jones che ha lasciato sul terreno 665 punti.

In Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,44% a 23.202 punti, mentre lo Star è arretrato dell’1,79%. Stessa musica su tutte le principali piazze finanziare europee, con il ribasso guidato dalla Borsa di Madrid, con l’Ibex 35 in calo dell’1,81%, Parigi -1,64% e Amsterdam -1,22%. A Francofort­e il Dax 30 ha registrato un arretramen­to dell’1,68%, trascinato fra l’altro dall’andamento molto negativo di Deutsche Bank, in caduta libera dopo la presentazi­one dei conti 2017 pesantemen­te negativi per il terzo anno consecutiv­o, con ricavi in diminuzion­e del 12% in tutte le principali divisioni. La banca tedesca archivia la seduta lasciando sul campo il 6,2% a 13,8560 euro per azione; in un anno -50,5%.

L’effetto Deutsche Bank ha contagiato anche il listino italiano, dove i titoli bancari hanno chiuso quasi tutti in calo: Ubi Banca (-0,94%), IntesaSanp­aolo (-0,73%), Unicredit (-1,13%) e Creval (-2,39%) in attesa del Consiglio sui conti di lunedì prossimo e del via libera della Consob al prospetto sull’aumento di capitale da 700 milioni. Eccezione per Mediobanca, in rialzo dello 0,59%, favorita dalla raccomanda­zione outperform di Intermonte.

A Wall Street si è conclusa la peggior settimana di contrattaz­ioni da due anni a questa parte. In chiusura il Dow Jones ha perso il 2,54%%, il Nasdaq l’1,96% e l’indice S&P500 il 2,13%. «Sui mercati pesano le parole della presidente uscente della Fed Janet Yellen, che ha ipotizzato nel 2018 quattro aumenti dei tassi di interesse piuttosto che tre», spiega Antonio Mauceri, gestore di Azimut sgr. I timori di un ritorno dell’inflazione, alimentati da una crescita dei salari del 2,9% a gennaio, hanno spinto i rendimenti del Treasury a dieci anni al 2,85%.

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Jerome Hayden Powell (64 anni) è presidente della Fed

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