Corriere della Sera

Mazzucchel­li (Julius Baer): «Non ci sono motivi per speculare sull’Italia»

- di Giuliana Ferraino @16febbraio

La grande scommessa contro l’Italia da parte di alcuni

hedge fund, che vendono azioni allo scoperto, puntando sulla caduta di Piazza Affari? «Non ci sono le condizioni, il ciclo economico, anche in Italia, è molto forte. Certo, il rischio elettorale esiste sempre, ma solo una forte discontinu­ità dopo il voto, con un radicale cambio di politica economica, potrebbe mutare il sentiment degli investitor­i», sostiene Marco Mazzucchel­li, managing director della banca svizzera Julius Baer.

Però negli ultimi 3 mesi Bridgewate­r, il maggiore hedge fund del mondo, ha triplicato le posizioni ribassiste contro i titoli italiani, puntando fino a 3 miliardi di dollari, e allargato il tiro a 18 società. E non è l’unico hedge fund a tenere posizioni corte contro l’Italia a un mese dal voto. «Bisogna capire se è solo short. Io lo vedo più come un

hedge, cioè un’assicurazi­one per proteggere l’esposizion­e sui mercati europei, se le cose andassero male. Nell’incertezza sulle conseguenz­e del mutamento di politica monetaria della Bce, scelgono l’Italia, dove oltre al rischio elettorale, sconta il maggior peso del settore bancario sull’indice azionario. Ma non vedo un attacco specifico. Anche perché non dobbiamo dimenticar­e che le banche centrali sono comunque pronte a intervenir­e. Semmai mi aspetto un rialzo del Btp decennale». Oggi è sotto il 2%. Dove potrebbe arrivare?

«I titoli decennali del Tesoro Usa stanno intorno al 2,8% e un superament­o della soglia del 3% avrebbe un valore segnaletic­o importante, con impatti sui mercati obbligazio­nari mondiali. Se il Bund decennale superasse l’1%, è ragionevol­e che il Btp a 10 anni arrivi fino al 2,5%. Non sarebbe grave, il punto è come ci arriviamo». Che cosa intende?

«Se i tassi salgono perché l’economia è forte, non c’è da preoccupar­si. I problemi cominciano quando i tassi aumentano per le pressioni inflazioni­stiche, a causa del premio per il rischio, per il rallentame­nto dell’economia. Perciò se non ci sono grandi choc, comprare un Btp con un rendimento attorno al 2,5% può essere convenient­e, ad esempio per assicurazi­oni e gestori». Sembra ottimista.

«Sono ottimista sull’economia. Sui mercati invece vedo un livello di noncuranza del rischio che non mi lascia tranquillo. È vero che è un mercato da risk-on, che premia il rischio, ma in troppi portafogli è presente in modo in modo eccessivo. E queste sono le situazioni più pericolose: va tutto bene finché tutto funziona alla perfezione; ma se qualcosa va storto, sono guai. Il mio passato di trader mi suggerisce che sarebbe meglio togliere un po’ di fiches dal tavolo».

Il ciclo economico è forte, servirebbe una forte discontinu­ità post voto Se i tassi salgono perché l’economia è forte, non c’è da aver timore

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Banchiere Marco Mazzucchel­li, 55 anni, managing director di Julius Baer

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