Mazzucchelli (Julius Baer): «Non ci sono motivi per speculare sull’Italia»
La grande scommessa contro l’Italia da parte di alcuni
hedge fund, che vendono azioni allo scoperto, puntando sulla caduta di Piazza Affari? «Non ci sono le condizioni, il ciclo economico, anche in Italia, è molto forte. Certo, il rischio elettorale esiste sempre, ma solo una forte discontinuità dopo il voto, con un radicale cambio di politica economica, potrebbe mutare il sentiment degli investitori», sostiene Marco Mazzucchelli, managing director della banca svizzera Julius Baer.
Però negli ultimi 3 mesi Bridgewater, il maggiore hedge fund del mondo, ha triplicato le posizioni ribassiste contro i titoli italiani, puntando fino a 3 miliardi di dollari, e allargato il tiro a 18 società. E non è l’unico hedge fund a tenere posizioni corte contro l’Italia a un mese dal voto. «Bisogna capire se è solo short. Io lo vedo più come un
hedge, cioè un’assicurazione per proteggere l’esposizione sui mercati europei, se le cose andassero male. Nell’incertezza sulle conseguenze del mutamento di politica monetaria della Bce, scelgono l’Italia, dove oltre al rischio elettorale, sconta il maggior peso del settore bancario sull’indice azionario. Ma non vedo un attacco specifico. Anche perché non dobbiamo dimenticare che le banche centrali sono comunque pronte a intervenire. Semmai mi aspetto un rialzo del Btp decennale». Oggi è sotto il 2%. Dove potrebbe arrivare?
«I titoli decennali del Tesoro Usa stanno intorno al 2,8% e un superamento della soglia del 3% avrebbe un valore segnaletico importante, con impatti sui mercati obbligazionari mondiali. Se il Bund decennale superasse l’1%, è ragionevole che il Btp a 10 anni arrivi fino al 2,5%. Non sarebbe grave, il punto è come ci arriviamo». Che cosa intende?
«Se i tassi salgono perché l’economia è forte, non c’è da preoccuparsi. I problemi cominciano quando i tassi aumentano per le pressioni inflazionistiche, a causa del premio per il rischio, per il rallentamento dell’economia. Perciò se non ci sono grandi choc, comprare un Btp con un rendimento attorno al 2,5% può essere conveniente, ad esempio per assicurazioni e gestori». Sembra ottimista.
«Sono ottimista sull’economia. Sui mercati invece vedo un livello di noncuranza del rischio che non mi lascia tranquillo. È vero che è un mercato da risk-on, che premia il rischio, ma in troppi portafogli è presente in modo in modo eccessivo. E queste sono le situazioni più pericolose: va tutto bene finché tutto funziona alla perfezione; ma se qualcosa va storto, sono guai. Il mio passato di trader mi suggerisce che sarebbe meglio togliere un po’ di fiches dal tavolo».
Il ciclo economico è forte, servirebbe una forte discontinuità post voto Se i tassi salgono perché l’economia è forte, non c’è da aver timore