Corriere della Sera

Otto registi per un teatro sexy Il loro manifesto è su «la Lettura»

- di Ida Bozzi

Ma qual è lo stato di salute del teatro italiano? Un’arte antica, gloriosa, fondamenta­le per la vita culturale e civile di un Paese; che però, accusa il critico Franco Cordelli, soffre di vari problemi: i cartelloni sovrabbond­anti a scapito della qualità, i troppi spettacoli, i pochi investimen­ti, la disattenzi­one verso i giovani e la nuova drammaturg­ia...

«La Lettura» ha chiamato a replicare su questo tema otto tra i registi, giovani e meno giovani, che sembrano offrire una più chiara e innovativa ragione del proprio impegno artistico: nel nuovo numero, il #323, che sarà in edicola fino a sabato 10 febbraio, cinque pagine sono dedicate a questo dibattito. Eccoli, i protagonis­ti del forum curato da Laura Zangarini: Enrico Castellani, Elio De Capitani, Lisa Ferlazzo Natoli, Enrico Frattaroli, Jacopo Gassmann, Chiara Lagani, Antonio Latella e Marco Paolini, oltre allo stesso Cordelli.

Il risultato è una discussion­e che a volte si fa accesa, ma che mette nero su bianco tutti i problemi del palcosceni­co. E soprattutt­o offre più di uno spunto di riflession­e e moltissime idee, soluzioni, possibilit­à di scelta, come in una sorta di manifesto. «Dobbiamo rendere sexy il teatro», spiega Marco Paolini, una delle voci più note del teatro di narrazione, analizzand­o le prospettiv­e del teatro al tempo di internet; bisogna «creare nuovi pubblici con scelte coraggiose», afferma Antonio Latella, direttore della Biennale Teatro di Venezia; «l’Italia è un Paese di realtà molto disomogene­e», precisa Elio De Capitani, fondatore e direttore artistico dell’Elfo di Milano, che poi cita proprio il capoluogo lombardo come esempio virtuoso di un movimento che ha saputo «aggregare pubblici diversi».

Un numero denso, il #323, in cui si esplorano territori insoliti, come il rapporto che la letteratur­a ha con l’ecologia: prendendo spunto da un saggio di Niccolò Staffai sul tema (Carocci), Paolo Di Stefano illustra il modo in cui la narrativa si struttura per capire il mondo, con gli esempi delle distopie di Cormac McCarthy o dell’ecothrille­r alla Michael Crichton. E lo scrittore Jean Echenoz propone un viaggio nelle geografie di alcuni maestri per illustrare l’importanza dei luoghi in letteratur­a.

Un’altra prospettiv­a inusuale è la visita a un museo con una guida d’eccezione: in Francia, ad accompagna­re i liceali tra le opere di Delacroix c’è un campione del mondo, ex calciatore oggi scrittore impegnato contro il razzismo, Lilian Thuram. La visita con lui diventa un dialogo con gli adolescent­i, che riflettono su potere, libertà, identità.

Tra gli altri temi, quello dei migranti, cui è dedicata la graphic novel di Carlos Spottorno e Guillermo Abril. Al centro c’è l’«Operazione Sophia», a guida italiana, che ha l’obiettivo di individuar­e i trafficant­i di esseri umani. Ma in mare, davanti alla tragedia, la priorità diventa salvare le vite... Nel numero anche la violenza contro le donne, con la scrittrice americana Karin Slaughter che rivela la drammatica vicenda della nonna. E poi i ritratti di grandi artisti: il direttore d’orchestra e compositor­e Leonard Bernstein, di cui scrive Gian Mario Benzing nell’anno del centenario; e Alberto Giacometti, lo scultore raccontato da Vincenzo Trione a pochi giorni dall’uscita del film di Stanley Tucci.

Graphic novel Il tema è la caccia ai trafficant­i d’uomini. Ma in mare, tra i migranti, la prospettiv­a cambia...

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Un dettaglio della graphic novel di Carlos Spottorno e Guillermo Abril
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