Corriere della Sera

I nati in Italia al minimo storico

I parti calano del 2% La popolazion­e invecchia e si riduce (nonostante il record di stranieri)

- Alessandra Arachi

Passano gli anni ma il quadro non migliora. Anche nel 2017 in Italia sono nati meno bambini, un record che fa segnare un meno 2% rispetto al 2016 e fa registrare che nelle culle siano arrivati soltanto 464 mila nuovi nati: minimo storico.

Nemmeno il record degli arrivi dall’estero — il 12% in più rispetto al 2016 — è riuscito quest’anno a far aumentare il numero degli abitanti. E infatti il saldo naturale della popolazion­e è negativo per quasi 200 mila unità (meno 183 mila per la precisione).

Ed ecco che la popolazion­e residente in Italia al primo gennaio 2018 scende a 60 milioni e 494 mila, segnando una diminuzion­e dell’1,6 per mille rispetto all’anno precedente, e una decrescita per il terzo anno consecutiv­o.

È il rapporto demografic­o 2017 dell’istat che ce lo dice, aggiungend­o che di conseguenz­a viviamo in un Paese sempre più anziano dove oltre un abitante su quattro ha più di 65 anni. «La verità è che siamo all’interno di una vera e propria trappola di fecondità », commenta Patrizia Farina, demografa dell’università di Milano Bicocca. Poi spiega: «Non è difficile capire. È da almeno trent’anni che le nascite continuano a calare, senza considerar­e che il vero ultimo baby boom è del 1964».

Il ragionamen­to è semplice: «Quei bambini sono arrivati all’età riprodutti­va, e sono arrivati in pochi. La propension­e a procreare non è cambiata, ma sono pochi quelli che procreano».

È una trappola dalla quale non è facile uscire. «Per metterci in pari dovremmo fare sette-otto figli per donna», dice ancora Patrizia Farina, e spiega che una soluzione concreta dovrebbe essere quella di politiche mirate ad aiutare quella quota della popolazion­e che può fare più figli. «In Italia si sta verificand­o il fenomeno contrario a quello che sta succedendo nel resto del mondo, ed è per questo che nel 2050 la popolazion­e del pianeta sfiorerà i dieci miliardi».

La demografa sottolinea come la trappola della fecondità abbia inevitabil­i effetti anche sull’indice di mortalità. Teniamo conto che nel 2017 i decessi sono stati 647 mila, ovvero 31 mila in più rispetto al 2016 (più 5,1%). In numeri percentual­i possiamo dire che nel 2017 sono deceduti 10,7 individui ogni mille abitanti, contro i 10,1 deceduti nel 2016.

«È inevitabil­e che il saldo naturale della popolazion­e alla fine risulti negativo: siamo un Paese pieno di persone molto anziane e quindi muoiono in tanti». E nello stesso tempo nascono sempre meno bambini.

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