«La colpa è degli uomini adolescenti fino ai 40»
Lucetta Scaraffia
ROMA Lucetta Scaraffia, storica e saggista cattolica, ha visto i dati dell’istat che segnalano un ulteriore calo delle nascite?
«Sì, non è un bel segnale».
Cosa si dovrebbe fare allora?
«Cominciare con favorire il più possibile la mamma che lavora».
In che modo?
«Agevolando il suo stare con il bambino».
Come?
«Intanto invece di dare congedi di paternità, preferire tutti i congedi per la mamma. Tranne in casi estremi in cui la mamma ha un impegno inderogabile».
Pensa che risolverebbe?
«Aiuterebbe. Alle mamme piace stare con il figlio. E poi dobbiamo tenere presente che la mamma non è sostituibile con il papà. Comunque il problema delle nascite secondo me ha una base drammatica».
Drammatica?
«Sì, certo, e parte dalla grande diseguaglianza che c’è tra uomo e donna oggi».
Cosa intende?
«Le donne giovani oggi non hanno nessuno con cui poter fare un bambino».
Cosa vuole dire?
«Loro hanno un orologio biologico che è rimasto immutato nonostante le tante tecniche moderne di fecondazione. I loro coetanei assolutamente no. E a 28 anni vivono in un paradiso sessuale».
Paradiso sessuale?
«Sì certo. I ragazzi prima dei trent’anni sanno che almeno per altri dieci anni sono liberi di vivere come preferiscono e non ci pensano a mettere al mondo dei figli».
Quindi?
«O le loro coetanee si rivolgono a uomini decisamente più grandi, oppure aspettano di arrivare a trentacinque anni per fare il primo figlio, con quello che comporta la biologia conseguente, e non solo».
Cos’altro?
«Un forte grado di frustrazione».
Invece
di dare congedi di paternità, bisognerebbe dare più tempo alle madri per stare con i figli