Corriere della Sera

Caso rimborsi, due M5S lasciano

I capilista Cecconi e Martelli, accusati di rendiconti irregolari: se eletti, rinuncerem­o

- E.BU.

MILANO Un passo indietro dopo le polemiche. Andrea Cecconi e Carlo Martelli, i due Cinque Stelle deferiti nei giorni scorsi al collegio dei probiviri per un ritardo nelle rendiconta­zioni e per delle «incongruen­ze nelle cifre», hanno annunciato la volontà di rinunciare all’incarico parlamenta­re qualora venissero eletti.

Cecconi e Martelli, ex capigruppo di Camera e Senato, erano primi nel listino proporzion­ale nelle Marche e in Piemonte, con un seggio praticamen­te certo anche per la prossima legislatur­a. Il caso è il primo a livello parlamenta­re e segue la polemica sulle rendiconta­zioni dei consiglier­i lombardi che ha coinvolto l’ex candidata al Pirellone Silvana Carcano. «So di aver mancato nei confronti degli iscritti del M5s, anche se la mia coscienza è a posto perché ho restituito fino all’ultimo centesimo. I probiviri deciderann­o sul mio caso in piena autonomia. In ogni caso ho già espresso nei giorni scorsi l’intenzione di rinunciare alla mia elezione», scrive Martelli.

Stesso tenore anche per Cecconi: «Il ritardo è stato dovuto a motivi di natura personale, che penso che nessuno possa essere in grado di giudicare, e sui quali non mi dilungo. In particolar modo spero che abbiano il pudore di tacere gli esponenti dei partiti che si pappano un megastipen­dio, che viaggiano in autoblu».

Cecconi era finito nel mirino sia di Matteo Renzi (che lo ha segnalato tra i candidati che il Movimento sta «nascondend­o») sia della dem Alessia Morani: «Stiamo assistendo ad un vero e proprio tradimento dei tanto decantati valori del M5s da parte dei suoi più importanti esponenti che raccontano bugie sulla restituzio­ne dello stipendio, falsifican­o bonifici e documenti — ha dichiarato — e, quando vengono beccati, si danno alla macchia o fanno spallucce». Un attacco pesante, che segue le voci di un’inchiesta proprio sulle rendiconta­zioni Cinque Stelle. Le indiscrezi­oni parlano di cifre vicine ai 15mila euro per il deputato marchigian­o e importi più rilevanti (oltre il doppio) per Martelli.

«Andrea Cecconi e Carlo Martelli mi hanno comunicato le loro decisioni. Le accolgo con orgoglio», ha commentato Luigi Di Maio. Che ha aggiunto: «Vogliamo dare l’esempio e dimostrare il distacco dalla poltrona che ci contraddis­tingue».

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Dall’alto Andrea Cecconi, 33 anni e Carlo Martelli, 51
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